ORGOGLIO AZZATESE
Il talento, il coach, la famiglia: viaggio nel trionfo di Nicolò
Da Azzate al trono di Olimpia passando per Brebbia: le tappe e le persone cruciali di Martinenghi, campione olimpico nei 100 rana

Un po’ per scaramanzia, un po’ per esorcizzare la tensione. Dopo le batterie e le semifinali di sabato, persino nel pomeriggio della domenica di passione, abbiamo giocato al ribasso. “No, niente medaglia stavolta... Troppi rivali, stavolta pure tutti insieme”. Ma nel cuore, avendolo visto crescere in quel paese di storia e comunità che è Azzate, sapevamo che il nostro “Tete” stava preparandoci il colpo di teatro.
L’USCITA DAI SOCIAL E IL TALENTO INFINITO
Semplicemente perché per settimane è uscito di scena, anche dai social (che già non ama frequentare), concentrato solo sull’obiettivo più importante della sua vita, in ritiro, e in altura. È fatto così Nicolò, guarda dritto davanti a sé e non si cura degli ostacoli: arriva sempre dove vuole arrivare. Infinito il suo talento, sconfinata la sua volontà. E scolpito il suo fisico come mai prima d’ora, da allenamenti tanto meticolosi quanto curati al dettaglio. Lui e Marco Pedoja, il suo coach paziente e determinato, hanno formato un binomio inscindibile, hanno affrontato ogni difficoltà senza mai smettere di dialogare, di confrontarsi, di nutrire reciproca fiducia. Nonostante un calvario nella ricerca complicata di spazi acqua in zona tra Brebbia (la culla che per anni l’ha coccolato), Busto Arsizio, Legnano.
ORGOGLIO AZZATESE
Nicolò voleva l’oro e se l’è preso. Nonostante Peaty, Fink, il cinese Qin e gli altri finalisti che guardando indietro, a quanto successo negli ultimi anni, incutevano qualche timore. Ma Tete, orgoglio azzatese, non ha sbagliato: ha messo nel mirino il suo sogno e l’ha tramutato in favolosa realtà. Ieri sera a Parigi, dinanzi agli occhi poi zuppi di lacrime della sua famiglia, di mamma Alessandra, di papà Samuele, del fratello Jacopo e della fidanzata Adelaide, ha nuotato cavalcando l’acqua olimpica come un principe (lui che è già “principe ranocchio”, da cui è tratto anche il logo del negozio di sua mamma Alessandra Pirola nel cuore di Varese) su un destriero.
LA GARA PERFETTA
Perfetta la sua gara: basta guardare gli ultimi fotogrammi della finale, osservando il suo corpo che si distende arrivando al millimetro alla parete della vasca, e le mani che si allungano magicamente toccando la piastra e stampando quel tempo di 59”03 apparentemente lento ma sufficiente, in una piscina che s’è dimostrata “sbagliata” per le prove più tecniche, per lasciare indietro i rivali. Anche l’amico Peaty, che poi ha abbracciato e baciato Tete durante l’intervista a bordo vasca.
L’ASCESA E LA FESTA
Formidabile negli anni il crescendo di Nicolò, campione universale già da juniores, arrivato presto sui grandi palcoscenici, passato attraverso una fastidiosa microfrattura pubica che gli ha fatto perdere quasi un anno. Ma poi cresciuto passo dopo passo. Il bronzo olimpico a Tokyo 2021, l’oro mondiale a Budapest 2022 e l’oro europeo a Roma, sempre nel 2022. Ora lo attendono già nella sua Azzate, dove il sindaco Raffaele Simone ha esultato suonando il clacson e dove il parroco don Cesare Zuccato avrebbe voluto far suonare le campane, se non fosse stato così tardi.
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