LA POLEMICA
Varese, la Lega difende la Remigrazione e attacca la sinistra
Davide Quadri responsabile Esteri della Lega Giovani dopo la mozione del Pd in Consiglio comunale. «Prendano esempio dai socialisti danesi»
«La recente mozione del Partito Democratico di Varese contro il Remigration Summit è l’ennesima dimostrazione di una visione ideologica e faziosa, lontana dal buonsenso». Questa la presa di posizione oggi di Davide Quadri, responsabile Esteri della Lega Giovani, all’indomani della seduta nel Salone Estense durante la quale è approdata (e quindi approvata) la mozione del consigliere dem Giacomo Fisco di condanna del remigration che si era svolto a Gallarate. «La sinistra italiana, in particolare quella varesina, sembra vivere su un altro pianeta rispetto alla vita reale e dovrebbe guardare ai Socialisti danesi più che alle flottiglie» aggiunge Quadri. «Lì, infatti, al governo non ci sono xenofobi o razzisti, ma una sinistra, che non ha avuto paura di affrontare temi complessi come quello del’immigrazione e del multiculturalismo con coraggio e responsabilità». «La sinistra danese - prosegue il responsabile Esteri della Lega Giovani - ha compreso che un Paese non può reggere un’immigrazione incontrollata, che la vera solidarietà nasce dal rispetto delle regole e che l’integrazione non può essere un concetto astratto. Per questo ha approvato leggi che scoraggiano l’immigrazione irregolare e favoriscono la remigrazione di chi non intende integrarsi, di chi rifiuta i valori del Paese che lo ospita e di chi, spesso, finisce per creare disagio e insicurezza nelle comunità locali; vedasi le stringenti regole sul comunitarismo nei quartieri».
«Da quando i Socialdemocratici danesi hanno introdotto queste misure che rientrano a pieno titolo nel concetto di Remigrazione gli ingressi di stranieri sono diminuiti drasticamente. E i risultati si sono visti: più sicurezza, più coesione sociale e una maggiore tutela delle classi lavoratrici» osserva Quadri.
«Una sinistra vera - prosegue - dovrebbe capire che proteggere i lavoratori, gli operai e le fasce più deboli significa anche impedire che diventino vittime di una concorrenza al ribasso imposta da un’immigrazione senza regole. Ha scelto di stare dalla parte di chi un Paese lo fa vivere, non di chi lo sfrutta come esercito del capitale di riserva, facendo il gioco delle multinazionali e del grande capitale».
«Quando in Italia si parla di Remigrazione, la sinistra, nazionale e locale, spesso si limita a slogan e titoli di giornale. Ma la Remigrazione non è un concetto estremista: è una politica di buonsenso, che mira a garantire ordine, rispetto e sicurezza. Significa rimandare nei Paesi d’origine chi non vuole integrarsi, chi delinque, chi non rispetta le leggi, i cittadini onesti e il nostro modo di vivere» argomenta l’esponente leghista.
«Il dibatitto sulla Remigrazione servirebbe non solo a scoraggiare nuovi arrivi irregolari, ma anche a proteggere chi, italiano o straniero, lavora onestamente, rispetta le regole e desidera vivere in pace. L’Italia ha bisogno di aprire finalmente un dibattito serio e sereno sulla Remigrazione. Non un tema da slogan o da contrapposizione ideologica, ma una riflessione concreta su come riportare equilibrio, giustizia e sicurezza nelle nostre città» ancora Quadri.
«Guardare all’esperienza della Danimarca può essere utile: un Paese guidato dalla sinistra che ha saputo affrontare la questione con pragmatismo, mettendo al centro il popolo, i lavoratori e la coesione sociale. Parlare di Remigrazione significa anche questo: tornare a sentirci padroni del nostro destino, capaci di governare i flussi migratori con regole chiare e nel rispetto di tutti. È un tema che merita spazio, confronto e coraggio, perché solo discutendone apertamente potremo costruire un’Italia più sicura, più giusta e più consapevole del proprio futuro» conclude Davide Quadri.
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