POLITICA
La minoranza di Laveno: «Atteggiamenti intollerabili dal sindaco»
Dopo la “bagarre” in Consiglio comunale ecco le note dal gruppo di centrosinistra. «Perso il contegno che spetta a una sede istituzionale»

«Non siamo solo noi a non tollerare più gli atteggiamenti del sindaco di Laveno Mombello Luca Santagostino». Il gruppo “Centrosinistra - Paola Sabrina Bevilacqua sindaco” all’attacco dell’amministrazione. Durante il Consiglio comunale della serata di mercoledì 24 settembre non sono mancate, anzi, le scintille con i gruppi di opposizione che hanno abbandonato l’aula facendo mancare il numero legale, poi ripristinato con l’arrivo del vicesindaco Fabio Bardelli, in un primo momento assente in quanto colpito da un gravissimo lutto familiare.
LA NOTA DIFFUSA IERI
«Quando, all’inizio dei lavori, il sindaco ha annunciato che la maggioranza non sarebbe stata in grado di garantire la validità della seduta con i soli esponenti del proprio gruppo - si legge in una nota diffusa nella mattinata di sabato 27 settembre - non abbiamo assolutamente pensato di “approfittare” della situazione. D’altronde già in passato la minoranza aveva assicurato il numero legale dimostrando nei fatti senso di responsabilità. Ma le cose sono cambiate quando il dottor Santagostino, per l’ennesima volta, ha replicato alle nostre osservazioni perdendo il contegno che ci si attende in una sede istituzionale: una vera e propria mancanza di rispetto nei nostri confronti, senza contare che, secondo noi a causa di questi comportamenti, negli ultimi anni a uno a uno se ne sono andati e proseguono a voler lasciare l’ente, tramite mobilità e in qualche caso addirittura scegliendo di licenziarsi, tanti dipendenti del Comune».
LA REPLICA DI GIULIANO BESANA
Sempre sabato 27 settembre è intervenuto con un comunicato il consigliere di “Il domani inizia oggi - Trezzi sindaco con il centrodestra e indipendenti” Giuliano Besana: «Siamo stanchi e stufi di sentire il sindaco pontificare dallo scranno del Consiglio comunale come se tutto ciò che funziona fosse merito suo e come se tutto ciò che non funziona è colpa dei predecessori. Poi, invece di ventilare la possibilità di ridurre lo spazio riservato alle minoranze, per guadagnare tempo può iniziare a razionalizzare le sue repliche oppure non rispondere proprio».
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