METEO
La neve, i cachi e la tradizione
La "lettura" dei semi prevede un inverno bianco
Qualcuno l’ha sentita dai propri nonni, qualcun altro ne ha trovato traccia in un libro, altri ancora la considerano quasi una scienza esatta da consultare puntualmente ogni autunno. La “profezia dei cachi” è tornata di moda quest’anno, trovando posto su giornali e sui social, e ha subito incuriosito. Di che cosa si tratta? In sostanza, secondo la tradizione popolare, la forma che si trova all’interno del seme di cachi tagliato a metà è in grado di predire che tipo di inverno è in arrivo. Se si scorge una forma simile a un coltello, sarà un inverno freddo e secco; se si trova una forchetta, sarà un inverno mite; mentre se si trova un cucchiaio, sarà un inverno nevoso e con tanta neve da spalare. Ecco, quest’ultima forma sarebbe la più diffusa alle latitudini nostrane dai seguaci della “setta dei cachi”. Nei prossimi mesi, dunque, a Varese si verificheranno nevicate molto abbondanti. Non lo dicono le previsioni meteo né i modelli matematici, bensì i semi dei frutti arancioni.
Proprio così: il frutto autunnale nasconde un segreto meteorologico che non tutti conoscono. E che, per quest’anno, prevede tantissimi fiocchi. Certo, chi ha provato a cimentarsi nella lettura della profezia di stagione ha dovuto viaggiare un po’ con la fantasia perché il germoglio all’interno non è proprio così semplice da interpretare. Ma una cosa buona i cachi l’hanno comunque fatta: nell’epoca degli smartphone e della vita “fast food”, hanno convinto persone di ogni età – dai bambini agli anziani, spesso riuniti insieme in questo simpatico gioco – a rispolverare una tradizione che affonda le radici indietro nel tempo, quando i ritmi erano diversi e dai capricci del meteo dipendeva il sostentamento di intere famiglie.
Nei tempi moderni le nevicate più o meno abbondanti non provocano grandi sconvolgimenti, al massimo causano qualche disagio per un paio di giorni e un sospiro di sollievo tirato da chi vive di montagna. In passato non era certo così. Ma le foto che in queste settimane stanno comparendo sui social dimostrano che l’interesse c’è, eccome. Pochi istanti senza lo smartphone, occhi puntati sul seme del frutto d’autunno per interpretare correttamente l’immagine che comparirà. Una pratica che fa inorridire i meteorologi, certo, ma che regala un pizzico d’emozione e scalda il cuore.
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