IL BILANCIO
La politica che verrà
Il messaggio di Capodanno del direttore Pascarella
Politica: cosa ci ha regalato questo 2024 ormai al termine e cosa ci regalerà il 2025 alle porte.
Innanzitutto il distacco sempre più profondo dei cittadini. Lo dimostra il dato sull’affluenza alle urne, sempre più bassa. L’astensionismo ormai si attesta sopra il 50% e questo dato dovrebbe far riflettere. Invece ne sentiamo parlare – e poco – solo il giorno delle elezioni. Poi si discute di tutt’altro.
Altro tema forte è quello del debito pubblico, zavorra italica. Il documento di programmazione economica partorito innanzitutto dal “nostro” ministro Giancarlo Giorgetti prova a mettere una pezza di fronte al mondo che crolla ma non si vede un’ampia prospettiva e questo preoccupa non solo in Italia ma allargando lo sguardo sull’Europa, in particolare su Germania e Francia che soffrono. I contraccolpi li sentiamo anche da noi.
Dunque cosa c’è di bello da sperare? Niente, verrebbe da dire. Ma noi proviamo a portare la sfida sul territorio. E così - dopo aver letto il giornale di San Silvestro in cui riassumiamo fatti, personaggi ed eventi dell’anno - ci prepariamo al 2025 con un gioco: il 2 gennaio perché l’1 non saremo in edicola, elenchiamo in ordine alfabetico i nostri politici, senza voti ma con un appello lanciato a tutti. Quale? Occupatevi di questo territorio che ha enormi potenzialità da valorizzare.
Questo è l’augurio per il 2025 che speriamo possa essere per tutti – a cominciare dalla politica – dedicato all’ascolto. E per voi, che ci seguite con attenzione e fedeltà, l’augurio è che continuiate a farlo per continuare a essere liberi, sinceri e soprattutto informati.
Auguri!
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