LEGA PRO
La Pro Patria, il futuro, la riforma che verrà
Idee chiare in attesa del probabile stop definitivo alla regular season
Il Consiglio federale del prossimo 8 giugno (salvo ulteriori rinvii) farà da spartiacque, per la Lega Pro, fra i mesi dell’incertezza e un periodo in cui si avranno maggiori riferimenti per pensare al domani. Il probabile via libera al completamento della stagione di Serie C, con playoff e playout immediati che non coinvolgeranno la Pro Patria (appena fuori dalla poule promozione e al riparo dagli spareggi retrocessione), permetterà ai biancoblù di mandare in archivio ufficialmente l’annata agonistica e pensare alla prossima. Anzi, alle prossime.
CAMBIAMENTI La riforma dei campionati è ormai sicura, certificata dalle parole di Gabriele Gravina che ne ha anche scandito i tempi di realizzazione. Il presidente federale ha evidenziato l’esigenza di ripensare al format dei campionati a partire dalla stagione 2021/2022. Quindi, nessuna rivoluzione subitanea: il prossimo campionato di C avrà la medesima struttura degli ultimi anni, ossia categoria unica con tre gironi. La differenza starà nei meccanismi di promozione e retrocessione in vista dell’annata successiva quando tutto cambierà: negli ultimi giorni ha perso consistenza l’opzione della doppia B a favore di una C d’elite e di due gironi al di sotto di essa, probabilmente con un formato semi-professionistico.
IDEE BIANCOBLU’ Aspettando notizie più concrete sulle modifiche, le idee della Pro Patria sono comunque chiare. Il direttore sportivo Sandro Turotti, che nei mesi scorsi ha firmato con il club di via Ca’ Bianca un prolungamento biennale, proseguirà nel solco del progetto che ha portato avanti in questi anni di concerto con il presidente Patrizia Testa, che nel frattempo ha manifestato la volontà di andare avanti pur a prezzo di sforzi personali notevoli. Ciò significa grande attenzione al budget nella costruzione di una squadra giovane e motivata che può già contare, almeno a livello di copertura contrattuale, su alcune certezze. Le manovre di patrimonializzazione hanno portato in questi anni a blindare giocatori soprattutto giovani quali il portiere Mangano, il difensore Lombardoni, i laterali Cottarelli, Spizzichino e Galli, i centrocampisti Brignoli e Ghioldi, l’attaccante Parker.
PANCHINA Il primo nodo che verrà sciolto, tuttavia, sarà quello dell’allenatore. La Pro Patria verificherà innanzitutto la possibilità di una permanenza di Ivan Javorcic: l’apprezzamento per le qualità professionali e umane del mister sono state più volte sottolineate da Turotti, così come il tecnico croato ha manifestato la sua considerazione per d.s., presidente e società in generale. Javorcic, insomma, resta la prima opzione. Nella consapevolezza, tuttavia, che dopo l’ottimo lavoro svolto in questi anni possa avere attirato l’attenzione di società con potenzialità e ambizioni più elevate. Ecco, è quest’ultima eventualità che potrebbe aprire la possibilità di un cambio in panchina, soprattutto se si trasformerà in proposte concrete e allettanti indirizzate al tecnico. Dinamiche calcistiche naturali, per ora solo ipotesi. Che però fra una decina di giorni potrebbero iniziare a definirsi con maggiore nettezza. In un senso o nell’altro.
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