L’INCONTRO
La Saronno che verrà: la visione dei candidati
I quattro pretendenti alla fascia di primo cittadino si sono confrontati faccia a faccia al teatro Giuditta Pasta. Dalla viabilità alla sicurezza, dal commercio ai grandi eventi

Faccia a faccia fra i candidati sindaci di Saronno, nella serata di martedì 6 maggio, in un teatro civico Giuditta Pasta di via I Maggio completamente esaurito e con la “regia” del Rotary club Saronno, Associazione commercianti e ilSaronno; presenti anche molti amministratori dei comuni del circondario. Moderatrice la giornalista Sara Giudici, a confrontarsi Augusto Airoldi (Saronno civica, Percorso democratico), Rienzo Azzi (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega), Novella Ciceroni (Obiettivo Saronno, Idea futuro, Saronno sicura) e Ilaria Pagani (Pd, Tu@Saronno, Insieme per crescere). In città si vota a fine maggio per le elezioni anticipate.
La viabilità è letteralmente uno dei nodi da sciogliere per il futuro di Saronno: traffico, mobilità sostenibile, collegamenti con l’esterno sono temi sentiti ogni giorno. In considerazione anche delle aree da riqualificare e degli spazi urbani da ripensare, quali sono le linee guida della vostra azione per migliorare vivibilità e connessioni?
Ciceroni: «E’ uno dei temi fondamentali del nostro programma, connesso a urbanistica, sicurezza, vitalità della città e commercio. Non demonizziamo l’automobile, per tanti una necessità ma anche con percorsi sicuri e connessi anche per le bici, come oggi non avviene».
Airoldi: «Le analisi per il Piano urbano del traffico ci hanno restituito dati drammatici, con 100mila spostamenti al giorno a Saronno, metà interni alla città. Che fare? Ridurre il traffico su gomma spostandolo su altri mezzi che impattino meno».
Azzi: «Chi parla di disincentivare l’auto non è connesso con la realtà. Vedere strade congestionate e piste ciclabili deserte ci dà l’idea di quel che si deve fare, bisogna trovare modo scaricare traffico sfruttando aree disponibili e più parcheggi».
Pagani: «Bisogna ridurre il traffico di attraversamento, e migliorare il trasporto pubblico urbano con gratuità per studenti e anziani, e trovare itinerari per fluidificare il traffico e creare percorsi sicuri».
A Saronno è in corso la rivoluzione dello smart parking, ma il tema della sosta resta cruciale: per chi arriva da fuori, per chi vive la città ogni giorno e per i tanti pendolari. Qual è la vostra visione?
Airoldi: «Quella dei parcheggi è una questione che vive due situazioni diverse. In zona stazione centrale, dove passano 30mila viaggiatori al giorno, servono grandi posteggi da cercare nelle aree dismesse; mentre nel resto di Saronno lo scenario è differente, c’è meno necessità».
Azzi: «In area stazione servono parcheggi di maggiori dimensioni ma è necessario trovare anche posteggi in centro sopperendo a un errore della politica saronnese ovvero quello di rinunciare a un grande parking in centro».
Pagani: «Ci vuole un approccio partecipativo, veramente servono nuovi posteggi o basta riorganizzare quelli che già ci sono? Vanno implementati anche i posteggi rosa per le donne».
Ciceroni: «Se si usa l’auto per necessità, c’è anche la necessità di fermarsi... vogliamo un ampliamento dei parcheggi a ridosso del centro cittadino. Pensiamo di realizzarlo facendo tornare le auto in alcune zone ora Ztl, come via Mazzini, via Genova o piazza De Gasperi».
Il commercio di vicinato è una risorsa per Saronno: offre un servizio quotidiano ai cittadini, anima i quartieri e contribuisce anche alla sicurezza. In città non mancano spazi da valorizzare e idee per rilanciare il settore, ma sono anche aumentate le saracinesche abbassate. Quale sarà la prima azione che farete su questo fronte?
Azzi: «Importante è coinvolgere le associazioni dei commercianti; è un tema molto ampio legato anche a posteggi, sicurezza, progettazione delle aree dismesse».
Pagani: «Valorizzare il Duc, Distretto urbano del commercio. Proponendo anche formazione per i commercianti e incentivi economici per le nuove aperture».
Ciceroni: «Il commercio locale è parte fondamentale del rilancio di Saronno, la rende più attrattiva. Vogliamo incentivare le nuove attività e aiutare quelle esistenti e istituire lo sportello del commerciante».
Airoldi: «Nemico principale del commercio di prossimità erano prima i centri commerciali e oggi è Amazon; è un tema strutturale e di modello sociale. L’anno scorso abbiamo affidato a una società specializzata una analisi scientifica, ora a disposizione della nuova Amministrazione».
Saronno dà il nome al suo comprensorio, ma fatica spesso a giocare davvero il ruolo di capofila. A volte pesano le dinamiche politiche, altre volte manca la capacità di fare sintesi tra Comuni. Visti i tanti temi che necessitano di una concertazione territoriale, cosa proponete concretamente per permettere a Saronno di fare squadra per il suo territorio?
Pagani: «Importante è la capacità di costruire reti, coinvolgendo i sindaci e creando sinergie».
Ciceroni: «Conta la leadership dell’Amministrazione di Saronno e una realtà completamente civica come la nostra ha una capacità negoziale maggiore rispetto a chi ha un colore politico».
Airoldi: «Tre anni fa ho proposto ad altri 18 sindaci del territorio di sottoscrivere la lettera per Regione Lombardia sui problemi dell’ospedale di Saronno. Vogliamo continuare così».
Azzi: «Oggi Saronno è città capofila, i tavoli di lavoro bloccano i progetti, rilancio la Fondazione di partecipazione che consente di lavorare insieme».
La sicurezza è uno dei temi centrali della campagna elettorale. Dalla stazione al centro, i cittadini chiedono interventi concreti. Cosa farete nel breve termine per migliorare la situazione?
Airoldi: «Dopo due anni il Governo non ha ancora risposto alla richiesta di portare la polizia ferroviaria a Saronno. Serve un patto fra sindaco e prefetto per un salto di qualità in tema sicurezza».
Azzi: «Io sono stato assessore provinciale alla Sicurezza, e l’esperienza mi dice che è un tema da affrontare su più aspetti. I Comitati di quartiere che proponiamo sono un elemento fondamentale».
Pagani: «In questi giorni ho volantinato in stazione centrale, e parlato tanto di sicurezza coi cittadini. Tutti a Saronno hanno paura, dobbiamo prendercene carico. Pensiamo a una riorganizzazione della polizia locale, a nuove richieste per avere la polfer e a un coordinamento con la prefettura».
Ciceroni: «La sicurezza a Saronno è un problema serio, sentito da tutti, così tanto che abbiamo costruito una lista civica che ha lavorato a proposte concrete per affrontare il problema. Serve subito il presidio costante della polizia locale stanziando fondi per il potenziamento del Corpo. Raccoglieremo segnalazioni dei cittadini anche con una app».
Saronno oggi può contare su un buon turismo business e su un’ottima immagine internazionale, ma fatica a essere protagonista nei grandi eventi, come è successo con Expo o Milano-Cortina. Le potenzialità ci sono, ma manca ancora qualcosa. Cosa proponete come volano?
Ciceroni: «Ora ci sono troppe poche ricadute su Saronno, vorremmo creare un brand-Saronno che dia identità e la seconda idea è l’ingresso in città metropolitana di Milano».
Airoldi: «Non siamo più all’anno zero, anche i dati Ascom ci dicono che Saronno dal punto di vista dell’attrattività si è rimessa in moto e abbiamo aderito alla Fondazione provinciale per il turismo; per la nostra collocazione possiamo giocare un ruolo strategico».
Azzi: «Saronno ha un grande passato industriale e culturale oltre che commerciale. Non bisogna snaturare la natura di Saronno ma agganciare questa storia ai circuiti milanesi della cultura».
Pagani: «La posizione geografica di Saronno è un grandissimo vantaggio, il collegamento con eventi di Milano è una opportunità da non perdere, a iniziare dalle Olimpiadi. L’opportunità viene da aree dismesse, per allargare lo sguardo».
In un momento particolarmente delicato, con una nuova stagione da programmare e un passivo di centinaia di migliaia di euro dopo lo scandalo delle appropriazioni indebite, quali sono le vostre proposte concrete per la gestione del teatro Pasta? E quale visione avete per il suo futuro ruolo nella vita culturale di Saronno?
Ciceroni: «Il teatro deve continuare a giocare un ruolo importante, con una gestione economica sostenibile».
Airoldi: «Nessun teatro sta in piedi da solo senza aiuti esterni, ma intanto abbiamo pensato a un ruolo più attivo da parte del Comune nella gestione della sala».
Azzi: «“Il teatro civico nasce troppo piccolo, sarà sempre in passivo. Ma la cultura dà anche altro, con conti però magari maggiormente trasparenti. Serve agganciare la sala a circuiti che già esistono».
Pagani: «Il teatro è il centro della cultura di Saronno, immagino che possa diventare un palcoscenico sempre più diffuso per la città. Vogliamo spostare la biblioteca lasciando più spazi per la cultura».
Perchè votarvi?
Airoldi: «Per amore di Saronno. Quando mi sono candidato cinque anni fa e sono stato eletto, avevamo presentato un progetto di rilancio cittadino in dieci anni, vorrei proseguire su questa strada».
Azzi: «Si contrappongono due culture non inconciliabili ma profondamente diverse. Vedo una serietà e un attaccamento alla realtà che dall’altra parte noto in misura minore».
Pagani: «Da assessore ho dimostrato come vedo la politica, ovvero servizio, ascolto, prossimità e competenza. È quello in cui credo».
Ciceroni: «Da 25 anni a Saronno ci sono centrodestra o centrosinistra, negli ultimi anni insieme. E non è cambiato niente, la città è in uno stato di abbandono sempre crescente. Noi siamo l’alternativa».
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