LA STORIA
La scelta di Sara: le capre affettuose e intelligenti

La passione per gli animali è una storia che riporta all’infanzia: i genitori di Sara avevano le galline e curavano l’orto. Semplice hobby, diciamo così, perché il papà si occupava di materie plastiche e la mamma svolgeva l’attività di parrucchiera. La prima svolta che ha incanalato la vita di Sara Puricelli è arrivata con l’adolescenza, quando ha scoperto di essere intollerante al latte vaccino, che le piaceva tantissimo. La soluzione, che potrebbe sembrare bizzarra, è stata quella di acquistare un paio di caprette per bere il loro latte e con esso fare dei formaggi. E così, un po’ per necessità e un po’ per gioco, Sara ha cominciato ad occuparsi anche di caprini. Anche nel senso che nel frattempo aveva intrapreso un lavoro che le stavo dando soddisfazioni, in un centro erboristico nel cuore di Milano. Ma la passione per le capre era sempre lì, forte, in agguato. Ed è arrivato il momento di scegliere. Sara, scusate il gioco di parole, ha mollato “capra e cavoli” a Milano per dedicarsi all’allevamento del suo animale preferito. La capra. Che a dispetto delle litanie di Vittorio Sgarbi - «capra, capra, capra» rivolto a interlocutori da lui ritenuti poco perspicaci - è un animale «molto intelligente». Lo dice appunto Sara aggiungendo che «le capre sono anche bellissime e affettuose».
Nasce così a Samarate l’azienda agricola della giovane Sara, azienda «che cresce grazie al supporto di Apa e di Coldiretti che offre il proprio supporto per l’adesione alle misure del Piano di Sviluppo Rurale». Affiliata a Terranostra, si allarga alla preparazione di pranzi e merende. Il latte è in parte conferito alla latteria e in parte lavorato in proprio». «La gente - spiega - arriva anche da lontano per trascorrere una giornata in campagna in mezzo al verde e con tanti animali da coccolare. Nelle odissee che chi intraprende questo lavoro conosce bene, sono stata comunque davvero fortunata ad avere incontrato persone che mi hanno insegnato tantissimo e che mi hanno supportato. Da poco ci stiamo dedicando anche ad una piccola coltivazione di mirtilli e more». Nupove prospettive di sviluppo? «La nuova scommessa sarà la didattica, con percorsi dedicati alle famiglie e ai più piccoli per avvicinare le nuove generazioni alla conoscenza del mondo e dei ritmi dell’agricoltura».
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