CULTURA E PAESI
La vera Gioconda in Veddasca?
Il Micro Museo di Cadero apre con un evento dedicato al celebre furto

L’apertura il 18 giugno del nuovo Micro Museo della frazione di Cadero in Veddasca da parte dell’associazione locale Taxus sta suscitando molta curiosità e attenzione non solo per l’intraprendenza di chi vuole rilanciare i borghi montani attraverso progetti culturali, ma anche per il tema proposto per l’inaugurazione: il furto della Gioconda dal Louvre di Parigi.
Pochi fatti come il ratto della “Monna Lisa” sono stati capaci di riempire pagine di giornali e libri, persino studi di scienziati e acclamati documentaristi, tutti in cerca di una verità unica. Già, perché chi rubò il celebre dipinto nel lontano 21 agosto 1911 - Vincenzo Peruggia, 110 anni or sono - ha lasciato dietro sé un alone di mistero, di leggende e di interrogativi in cerca di risposte.
A Dumenza, borgo sopra Luino di 1.600 anime, sono arrivati studiosi da tutto il mondo e diversi hanno cercato una pista da battere che portasse anche alla valle di fronte, in Veddasca, dove si dice il dipinto sia rimasto due anni con tanto di falsi in giro per l’Europa.
Non c’è che dire, è stato e rimarrà il furto più celebre al mondo che ha avuto il potere di mettere in mezzo in quei giorni di concitazione della gendarmeria francese anche due personaggi di cui si sarebbe parlato a lungo: Guillaume Apollinaire e Pablo Picasso, che vennero ritenuti fiancheggiatori, complici del Peruggia di Dumenza.
Ora, come detto, vi sono versioni ufficiali e racconti popolari tramandati di generazione in generazione in Val Veddasca che a sentirli è un piacere e sembrano usciti da un moderno romanzo di Le Carrè o Dan Brown, una tradizione orale di rielaborazione di un patrimonio culturale che non dev’essere disperso. E che genera turismo, pur impastando verità e leggende.
A questo lavoro di ricucitura con il passato, di ricerca storiografica, partecipa anche la prestigiosa Fondazione Leonardo da Vinci di Milano. «Il libro di Silvano Vinceti, “Il furto della Gioconda. Un falso al Louvre?” - dice Savi Arbola Appiani, direttore della Fondazione - ha rivelato nuovi elementi della storia che confermano molte voci dei racconti tramandate di padre in figlio in Val Veddasca, riscoprendo nuovi particolari trascurati negli studi precedenti e mai pubblicati con personaggi come il leggendario Marchese Eduardo de Valfierno, il mitico Peruggia e la sua fine misteriosa, i fratelli Lancellotti e i numerosi complici della storia, i racconti dei parenti stretti e le voci dei testimoni dell’epoca che hanno narrato una storia diversa e che porta la Gioconda di Leonardo da Vinci direttamente a Cadero».
Il lavoro dell’associazione Taxus - aggiunge il sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca, Fabio Passera - «è meritevole di attenzione per la volontà di creare aggregazione in valle. Se poi questa si coniuga con la cultura, è ancora meglio e ne sono personalmente entusiasta: intanto perché la Gioconda esercita un fascino importante nel mondo e Cadero, in una lettura della vicenda che è anche mia, ha un ruolo di primo piano. Ben vengano iniziative capaci di creare un movimento insperato fino a poco tempo fa».
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