IN TRIBUNALE
Lago di Varese: pescava con le reti, romeno patteggia
Multa di 2.500 euro e sospensione della pena. Confiscato il gommone. Era stato fermato dai carabinieri forestali

Quando i carabinieri forestali lo hanno fermato aveva con sé tre carpe, un carassio e tre pesci siluro. Tutti catturati con la rete, strumento vietato sul lago di Varese. E così per un 45enne pescatore di nazionalità romena è scattata la denuncia per violazione delle norme contro il bracconaggio ittico.
Reato per il quale è stato processato in Tribunale a Varese, davanti al giudice Marcello Buffa. Come concordato tra il suo difensore, l’avvocato Marco Ravagnani, e il pubblico ministero Marco Brundoli, l’uomo ha patteggiato un’ammenda di 2.500 euro, con il beneficio della sospensione condizionale della pena.
Ci ha però rimesso sia le reti, sia il gommone: tutto è infatti stato confiscato. Con la sentenza, inoltre, è stato disposto che l’imbarcazione venga messa all’asta; se la vendita non andrà a buon fine, invece, sarà donata agli stessi militari dell’Arma che avevano eseguito l’operazione anti-bracconaggio.
Era il 2 novembre del 2019 e i carabinieri forestali erano impegnati in una serie di controlli in zona Schiranna. Fermarono il gommone con a bordo il cittadino romeno e puntarono i riflettori sul bottino, composto da otto pesci. Di canne da pesca non c’era traccia, c’erano invece delle reti, il cui utilizzo nelle acque interne è però proibito.
Reti che furono immediatamente sequestrate, insieme con il gommone e con gli otto esemplari che nelle intenzioni del pescatore erano destinati a finire su qualche tavola.
Nel 2019, c’era stato un’altra operazione dei carabinieri forestali sul lago di Varese contro il bracconaggio.
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