L’OPERAZIONE
Stop ai bracconieri del lago
Blitz dei carabinieri forestali: sequestrati 100 metri di reti e 150 chili di pesci. Multato un romeno di 43 anni

C’è chi ruba il pesce del lago di Varese. Un furto ancora più odioso, anche se sulle nostre tavole molti di quei pesci infestanti non arriverebbero mai, perché finalizzato a depauperare un bacino lacustre martoriato e una attività, quella della Cooperativa dei pescatori, che conta solo quattro professionisti: insieme hanno poco meno di 300 anni.
A fermare i bracconieri ittici sono stati di carabinieri forestali insieme con i guardapesca: nella loro rete ne è rimasto uno solo, l’altro o gli altri - i controlli sono serrati e la speranza è di beccare tutti i pescatori di frodo - sono fuggiti quando hanno capito che l’approdo con il loro gommone era andato storto.
Ne hanno bloccato uno solo, sulla riva della Schiranna, al Parco Zanzi, ieri mattina, verso le 5. Stava caricando su un furgoncino il pesce rimasto nelle reti (un centinaio di metri quelle sequestrate).
Pesci che non piacciono molto a chi è abituato al persico, ma che prende per la gola moltissimi abitanti dei Paesi dell’Est e che viene venduto con facilità su certo mercato milanese. Carassi, siluri e carpe, 150 chili, una pesca parecchio ricca, quella che stava finendo sul furgoncino con destinazione, probabilmente, il capoluogo regionale o un punto intermedio dove il bottino sarebbe stato caricato su mezzi destinati oltrefrontiera.
L’uomo individuato è un romeno del 1976. È stato denunciato dai carabinieri che si occupano della tutela ambientale (sul posto militari dalle sedi di Arcisate, Cunardo e Laveno) per bracconaggio ittico, con una sanzione di qualche migliaio di euro.
Non è escluso che al termine delle indagini vengano contestati anche reati penali. Oltre alle reti è stato sequestrato anche un natante quasi “usa e getta”, a remi, perché a riva giungono così i pescatori fuorilegge. Se qualcosa va storto, come i contrabbandieri, abbandonano tutto e le perdite economiche, in caso di sequestro dell’imbarcazione, come in questo, sono limitate.
La pesca con le reti avviene la notte. Capire dove arrivano a riva i ladri del lago non è semplice. Si portano via tanto pesce che non va molto nelle nostre cucine ma anche i pochi re del lago, cioè i persici, o le altre specie tipiche delle acque che non possono essere depredate (il diritto di pesca con le reti è della Cooperativa).
Dei 150 chili sequestrati, quasi un terzo ancora in buono stato, è stato restituito alle acque della Schiranna.
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