LAGO MAGGIORE
Traghetti, la rabbia dei pendolari
Taglio delle corse: «Una grave mancanza di rispetto». Ecco le controproposte

«Una mancanza di rispetto per chi paga l’abbonamento annuale e garantisce gli incassi anche quando non ci sono i turisti». Così i pendolari che ogni giorno prendono il traghetto per spostarsi dalla sponda piemontese a quella lombarda del lago Maggiore e viceversa commentano il taglio delle corse previsto dal 9 aprile, con l’entrata in vigore dell’orario estivo. Invece delle tre partenze all’ora, una ogni venti minuti, le corse scendono a due. Con la conseguenza che molti resteranno a terra, non solo tra i pendolari, ma anche bus turistici e ambulanti.
Un problema che si era presentato già nel 2020, con l’emergenza covid e l’anno scorso, con il ripristino dei traghetti dopo le proteste. E anche quest’anno la situazione si ripete.
«I pendolari che prendono il traghetto tutti i giorni sono molti - spiega Alessandro Pillitteri, che lavora in Svizzera - non solo frontalieri, ma anche lavoratori dell’ospedale di Cittiglio, forze dell’ordine, impiegati. Con la stagione turistica la riduzione delle corse ci crea gravissimi disagi. Basta che si imbarchi un camion o un pullman di turisti e si perdono posti per le auto. Rischiamo di perdere il traghetto e fare tardi al lavoro, che una volta tanto può capitare, ma non di certo tutti i giorni».
Il terzo traghetto nell’arco dell’ora, spiegano i pendolari, serviva proprio a smaltire un po’ di passeggeri e a far salire tutti in tempo. «Capisco che venga privilegiato il turismo, ma noi paghiamo cifre che vanno dai 1.600 euro l’anno di abbonamento. Rappresentiamo il fatturato fisso e non veniamo presi in considerazione».
I pendolari ieri hanno scritto una lettera al sindaco di Verbania Silvia Marchionini. L’anno scorso la prima cittadina era intervenuta anche per scongiurare il taglio della corsa delle 22.30 da Laveno, l’ultima della sera, di importanza vitale per chi rientrava dai turni pomeridiani in Svizzera. Il motivo del taglio delle corse, sarebbe, anche se dalla Navigazione non è giunta ancora una risposta ufficiale, per la carenza di personale , in particolare di capitani.
«Vorrei comunque ringraziare tutto il personale che fino ad ora - prosegue Pillitteri - ha garantito il servizio, facendo anche i doppi turni. Ci spiace che, dato che la coperta è corta, siamo rimasti fuori noi pendolari, mentre i battelli per le isole Borromee sono stati tutti mantenuti. Le code che si creano però all’imbarcadero di Intra e soprattutto a Laveno, dove il piazzale è piccolo, non sono un bel biglietto da visita per i turisti».
Disagi in vista anche per gli studenti, che, come riferiscono i genitori, con il taglio di alcune corse, in particolare quella delle 7.50 da Laveno, perdono le coincidenze con i bus, o sono costretti a lunghe attese per poi arrivare tardi in classe. Inoltre, il mercoledì rischiano di crearsi ingorghi a Laveno, con il rientro degli ambulanti dal mercato settimanale di Luino. L’anno scorso si erano creati ingorghi anche sulla strada a causa dei camion.
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