LA POLEMICA
Laveno-Intra, un taglio ai traghetti
Corse ridotte dal 10 aprile: proteste di pendolari e commercianti

Il nuovo orario “taglia” i traghetti per Intra. Il piano primaverile-estivo delle corse, che sarà in vigore dal 10 aprile al 2 ottobre, è da pochi giorni disponibile sul sito della Navigazione Lago Maggiore, ma ha già suscitato le proteste di chi sul lago viaggia per motivi di lavoro e di studio.
Non è infatti sfuggita la riduzione delle corse che collegano la sponda lombarda e quella piemontese del Verbano. Di fatto, i traghetti passano da tre all’ora, con partenza ogni venti minuti negli orari di punta, a due, ogni mezz’ora. Confrontando il nuovo orario con quello attuale, le corse scendono da 42 a 33 al giorno (per ciascuna tratta). Peraltro proprio all’arrivo della bella stagione che, si spera, porterà sul lago migliaia di turisti. Mentre in passato nella stagione estiva le partenze erano assicurate ogni venti minuti.
Soprattutto, vengono tagliate corse fondamentali per alcune categorie di passeggeri. Come, ad esempio, quella delle 17.10 del mercoledì per gli ambulanti che rientrano dal mercato di Luino, ma si verificheranno problemi simili anche la domenica. «Per noi si prevedono grossi disagi - spiega Daniele Lattanzi, uno degli ambulanti che dalla sponda piemontese si spostano su quella lombarda per i mercati settimanali - Durante l’estate aumentano le auto da caricare a bordo, ci sono i pullman dei turisti, i camper, e si creano code con attese interminabili. Era già successo l’anno scorso, poi, visti i disagi, le corse erano state aumentate». Gli ambulanti in fila per imbarcarsi creano problemi anche per il traffico: «Il piazzale di Laveno non è grande come quello di Verbania - prosegue Lattanzi - e quindi restavamo fermi anche un’ora con le quattro frecce sulla strada. Mi è capitato di arrivare all’imbarcadero alle 17 e non tornare a casa prima delle 19.30. Senza contare che il “Sempione” carica solo auto, e quindi magari parte con metà del carico e noi rimaniamo a terra». Va meglio alla partenza da Intra, anche se non benissimo: «Io il mercoledì mi alzo alle 4 per essere sicuro di partire per le 6.30. È un trasporto pubblico di linea, non è possibile subire questi disagi. E non è nemmeno una bella immagine per i turisti Anche i frontalieri che vanno in Svizzera, che pagano l’abbonamento annuale, non possono rischiare di rimanere a terra».
DISAGI ANCHE PER GLI STUDENTI
Sul piede di guerra anche i genitori degli studenti pendolari. «Dopo anni di battaglie con la Regione Lombardia per avere le coincidenze dei pullman, dobbiamo rifare tutto da capo - commenta Patrizia Da Col - Mio figlio frequenta il liceo, ha il bus, un sostitutivo di Trenord, che, dopo numerose richieste alla Regione, lo porta da Ispra all’imbarcadero alle 7.35. Da lì prendeva il 7.50 per arrivare in classe in tempo. Ora dovrà aspettare l’8.05. Starà in giro tantissimo, perdendo mezz’ora all’imbarcadero, arrivando a scuola in ritardo. Adesso lui ha sei ore di lezione, ma i ragazzi del biennio che fanno solo cinque ore non avranno più il battello delle 13 e perderanno anche la coincidenza del bus». Conclude la mamma: «Siamo esasperati. Già non è un momento difficile, ma almeno le famiglie dovrebbero riuscire a mandare i figli a scuola senza problemi. Mi chiedo come mai si cancelli proprio la corsa delle 7.50, che è quella dei pendolari, non stiamo parlando di un orario qualsiasi».
CARENZA DI PERSONALE
Le ragioni dei tagli? All’origine della scelta pare ci siano anche problemi di carenza di personale, in particolare di capitani. Abbiamo interpellato la direzione della Navigazione per chiedere spiegazioni, ma al momento non abbiamo ricevuto risposte.
© Riproduzione Riservata