L’ANALISI
Lago Maggiore, turismo in crescita
Gli arrivi sul territorio sono stati più di un milione e 250 mila

Il lago Maggiore e le montagne dell’Ossola sono al secondo posto tra le destinazioni del Piemonte. Questo è quanto emerso dai dati elaborati dall’Osservatorio turistico della Regione relativi al 2022.
I DATI
Gli arrivi sul territorio sono stati più di un milione e 250 mila, per più di 4 milioni e 300 mila presenze. Dati in aumento rispetto al 2021, ma soprattutto anche rispetto al 2019, quindi prima della pandemia, con un aumento dell’11,5% di arrivi e del 14,6% di presenze. Ancora meglio nel periodo estivo: il lago ha registrato il +39% degli arrivi e +40% delle presenze rispetto al 2021 e +15% degli arrivi e + 16% di pernottamenti rispetto al 2019. La maggior parte dei turisti rimane straniera. La Germania è sempre il primo mercato estero per arrivi e pernottamenti; a seguire Benelux, Francia e Svizzera, che superano tutti i valori del 2019. Settimi gli Stati Uniti, con una crescita di presenze pari a quasi il 7% rispetto al 2019, mentre la Spagna è ottava e con una crescita importante: +35% di arrivi e + 44% di pernottamenti. Guardando alle provenienze italiane, Piemonte e le regioni di prossimità come Lombardia e Liguria sono le tre principali. In particolare, i turisti lombardi sono aumentati del 20% per gli arrivi e del 25% per le presenze.
«UN’ECCELLENZA INTERNAZIONALE»
«La presentazione dei dati turistici è un momento importante perché i numeri e i turisti sono una prova di ciò che si è fatto - dichiara il presidente della Regione Alberto Cirio -: se le cose funzionano significa che si è lavorato bene. E i meriti di questo successo sono condivisi, a cominciare dai privati, grazie alla qualità dell’ospitalità, della ristorazione e dei servizi che sono un traino per il turismo. Oltre vent’anni fa la Regione vide le potenzialità di questo settore e si lavorò a investimenti pubblici per incentivare un sistema che aveva già nei laghi una eccellenza internazionale. Poi arrivarono le Olimpiadi invernali del 2006 che diedero al Piemonte la “patente turistica”, con la crescita di Torino e dell’impiantistica montana e anche delle nostre colline Patrimonio Unesco. Se oggi abbiamo una crescita non solo rispetto al 2021, ma soprattutto al 2019, vuol dire che il sistema ha funzionato».
© Riproduzione Riservata