LA DISGRAZIA
L’amore di Vanessa per la montagna
Vanessa Gatti, 30 anni, si era trasferita da Origgio a Turate. Ieri la tragica morte sui monti ossolani. Il dolore di don Pontani

Amava la natura. Amava la montagna. E proprio sui monti ha perso la vita. La morte diVanessa Gatti, 30 anni, ha gettato nel dolore e nello sgomento i familiari e chi la conosceva. La giovane donna che dopo aver vissuto a Origgio si era da poco trasferita a Turate, è morta ieri mattina, domenica 7 gennaio, mentre era in montagna con Roberto Biancon, 53 anni, di Arluno: entrambi sono stati travolti e uccisi da una valanga che si è staccata poco prima di mezzogiorno nella piemontese valle Formazza, nella zona del lago del Toggia, a quota 2.200 metri, vicino al confine con la Svizzera. I due stavano facendo un’escursione con le ciaspole, le racchette da neve, quando sono stati colpiti da una valanga che non ha lasciato purtroppo loro alcuno scampo, nonostante il rapido intervento in zona dei soccorsi. Il loro cane risulta disperso.
ORIGINI SARONNESI
La giovane donna, originaria di Saronno, aveva vissuto ad Origgio e da un paio d’anni si era trasferita nel vicino Comune di Turate, nella Bassa Comasca. Il suo non era un volto particolarmente conosciuto ad Origgio come a Turate, dove appunto viveva da poco tempo. La notizia della sua drammatica e prematura scomparsa ha però lasciato senza parole i concittadini, che cercheranno ora di esprimere tutta la loro vicinanza ai famigliari. Dalle immagini e dai ricordi postati su Facebook emerge la grande passione di Vanessa per la natura e in particolare per la montagna. Diverse infatti le fotografie postate, in particolare relative a suggestivi panorami montani sia d’inverno, in mezzo alla neve, che d’estate. Il tutto a testimoniarne l’entusiasmo e la voglia di stare in mezzo alla natura e in luoghi suggestivi quanto spesso incontaminati. Una grande passione insomma che ha purtroppo avuto un finale tragico, che in queste ore ha provocato cordoglio nei due paesi dove Vanessa Gatti ha vissuto in questi anni.
IL DOLORE DEL PARROCO
«È una tragedia che sconcerta e che lascia senza parole» sono le parole del parroco di Origgio, don Riccardo Pontani: «Una vita così giovane, stroncata in maniera tanto tragica, ci spinge a porci tante domande sul senso stessa dell’esistenza e sul significato di quello che è il vivere quotidiano». Don Riccardo interpreta infine il sentimento di un po’ tutta la cittadinanza, nell’esprimere vicinanza alla famiglia della ragazza. «Perdere un familiare è sempre un grande dolore - aggiunge il parroco - e lo è ancora di più quando si tratta di una giovane che perde la vita in modo tanto tragico. Ai suoi familiari va tutto il nostro affetto e la vicinanza, che cercheremo di esprimere in particolare attraverso la preghiera». I concittadini di Origgio e Turate faranno insomma in modo di non lasciare soli i genitori di Vanessa davanti al terribile dolore di perdere una figlia.
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