CONTRARI IN CENTO
L’antenna 5G mette in subbuglio Castelletto
Sorgerà in via Valloni su un terreno privato. Il sindaco Stilo: «Non potevamo intervenire. Chiederemo i valori delle emissioni»

Un’antenna 5G vicina a via Valloni sta mettendo in subbuglio una parte di Castelletto Ticino. Gli abitanti della zona, appena hanno saputo del progetto, hanno raccolto contro la possibile installazione oltre 100 firme. La petizione è stata inviata al Comune, ma sono pronti a interpellare il Ministero della Salute.
LA POSIZIONE DEI CITTADINI
Nel testo i residenti fanno riferimento a un documento del Parlamento europeo che esprime preoccupazione per i danni della salute dovute alle antenne per telefonia, ma anche a un documento dell’Agenzia Internazionale sul Cancro del 2011 che collega simili installazione a «possibili effetti cancerogeni per l’uomo». Si chiede un regolamento comunale per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti. L’antenna intanto sta nascendo. Sarà installata da Iliad su un terreno privato di via Valloni con un accordo con il proprietario, bypassando così il Comune.
BOTTA E RISPOSTA IN COMUNE
Il sindaco Massimo Stilo (Per Castelletto) spiega: «Questa antenna ha ottenuto il parere favorevole e i nulla osta di Arpa, Enac, Enav e del Ministero dello Sviluppo Economico. Il Comune non poteva fare nulla di fronte a questo accordo con il privato. Sono comunque preoccupato per un’installazione di questo tipo vicino alle abitazioni. Per questo ho inviato, nei giorni scorsi, una lettera ad Arpa e ai Ministeri dell’Ambiente e della Salute chiedendo rassicurazioni circa l’effettiva assenza di rischi per la salute. Ho chiesto inoltre ad Arpa l’avvio di una campagna di monitoraggio di tutti gli impianti presenti sul territorio con esisti da pubblicare e da far conoscere alla popolazione. Ieri i tecnici Arpa già stati sul posto». Matteo Besozzi di “Progetto Castelletto” attacca Stilo: «Scrivono le lettere quando le autorizzazioni sono già state date. Tutto per cercare di salvare la faccia. Il Comune doveva indire già tempo fa un’assemblea per spiegare ai cittadini la situazione. E dare parere negativo al progetto di un’antenna troppo vicina alle abitazioni. Scrivere adesso non serve a nulla. Qui c’è troppo pressapochismo. Chiederemo al Comune i documenti e le tempistiche delle autorizzazioni». Stilo di rimando: «L’accordo tra il privato e la compagnia telefonica c’era già. Non potevamo intervenire. Purtroppo sorgerà a pochi metri da alcune abitazioni, ma chiederemo i valori delle emissioni delle antenne. Quando Besozzi era sindaco altre antenne sono sorte in paese».
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