IL CASO
Da sette mesi senza sepoltura
Cimitero esaurito, defunti in attesa: due feretri nella cappella comunale per i ritardi nell’ampliamento del camposanto

Oggi, sabato 2 novembre, è la giornata di commemorazione dei defunti, ma nel paese al confine con la Svizzera due famiglie non potranno portare i fiori ai propri cari che non ci sono più. Mancano le tombe. Sì, due feretri non hanno trovato posto nel cimitero, dove gli spazi sono finiti e la soluzione è in ostaggio di un caso che si trascina da aprile: i lavori di ampliamento del camposanto sono partiti ma, evidentemente, come conferma il sindaco Massimo Mastromarino, «sono in ritardo», visto che, come affermò il primo cittadino in primavera, i 120 nuovi spazi dovevano essere pronti già per luglio.
Nel frattempo i congiunti degli scomparsi sono sempre più avviliti: «Da sette mesi - spiega una parente - non abbiamo una tomba dove poter andare a salutare e portare un fiore al nostro caro. Dal mese di aprile, ben sette mesi fa, non abbiamo ancora una degna sepoltura dove poter andare a salutare un nonno, padre e marito. La nostra è una sofferenza doppia».
Le bare si trovano provvisoriamente nella cappella comunale e saranno sistemate al cimitero non appena saranno liberi i posti.
Intanto, per cercare di mettere una pezza alla situazione delicata, il municipio ha cercato una nuova soluzione, approvando una delibera in cui si è deciso di «Non procedere al rinnovo delle concessioni scadute, al fine di reperire spazi liberi da assegnare per le nuove tumulazioni». E poi «di dare atto che le spese inerenti le operazioni di estumulazione saranno a carico dell’amministrazione comunale - 2.000 euro ciascuna, ndr - oltre all’acquisto dell’ossario che resta a carico dell’ente».
Quindi, «Al fine di garantire la disponibilità di nuovi posti per le richieste attuali e future, si rimuoveranno i resti di coloro che hanno le concessioni scadute».
Le misure sono temporanee e valide fino alla fine del 2022 ma, nel momento contingente, si cerca così di liberare qualche spazio in attesa che vengano pronti i nuovi loculi.
© Riproduzione Riservata