IL ROGO
Laveno: indagini sull’incendio. Coi droni
Vigili del fuoco ancora impegnati nella messa in sicurezza della zona. Il Comune: conto corrente unico per gli aiuti agli sfollati
Dopo il devastante incendio che ha colpito sabato 29 novembre la palazzina di via XXV Aprile, la giornata di ieri, domenica 30 novembre, è stata coperta sa un pesante silenzio, carico di incredulità e dolore. A meno di un mese dal Natale, nessuno dei presenti avrebbe mai immaginato di ritrovarsi davanti a uno scenario tanto drammatico: case distrutte, ricordi spazzati via dal fumo e dalle fiamme, famiglie intere rimaste senza nulla. Arrivati sul posto, la scena era di quelle che tolgono il fiato: tra le macerie annerite e l’odore pungente del bruciato, gli sfollati osservavano ciò che restava delle loro abitazioni. Volti piegati dalla stanchezza, dallo shock, dalla consapevolezza improvvisa di aver perso tutto. Una bambina stringeva tra le mani una coperta donata poche ore prima, mentre i genitori guardavano in silenzio l’edificio che fino al giorno prima chiamavano casa.
UN DOLORE SENZA PAROLE
Erano presenti anche i proprietari dello stabile. Non hanno voluto rilasciare dichiarazioni, ma dai loro sguardi trasparivano tristezza, amarezza e un senso di impotenza: vedere il proprio nido, frutto di anni di sacrifici, completamente sventrato dalle fiamme è un colpo che lascia senza parole.
CONTROLLO COI DRONI
Sul posto lavoravano ancora i vigili del fuoco. Le squadre sono state impegnate per mettere in sicurezza tutte le zone interessate dalle fiamme o comunque coinvolte dall’incendio e hanno proceduto anche a recuperare alcuni beni dagli appartamenti inagibili.
Contemporaneamente sono proseguite le indagini da parte del Nia (nucleo investigativo antincendi) del Comando provinciale dei vigili del fuoco che si è avvalso del Nucleo Sapr (sistema aeromobile a pilotaggio remoto) della direzione regionale, utilizzando dei droni per analizzare lo scenario dall’alto. Continua oggi, lunedì 1 dicembre, il presidio della zona fino a che non sarà completamente messa in sicurezza.
«ERANO TUTTA LA MIA VITA»
Oltre ai residenti, si sono radunate anche persone della zona, vicini e amici, venuti a portare conforto alle famiglie coinvolte. Tra queste. un uomo che viveva in uno degli appartamenti distrutti: musicista da una vita, suonatore di musica balcanica, aveva conservato per anni le sue chitarre e i suoi clarinetti, strumenti dal valore complessivo di circa 9 mila euro. Nelle sue mani teneva il cellulare, scorrendo le fotografie di ciò che non esiste più. Le mostrava con voce spezzata a chi gli chiedeva come stesse: «Erano tutta la mia vita», ripeteva.
Nel frattempo è arrivata la Protezione civile, già attiva da sabato, con contenitori pieni di vestiti ordinati, puliti, quasi nuovi. Capotti, maglioni, scarpe e abiti per i bambini: un gesto semplice ma di enorme valore per chi, nel giro di pochi minuti, ha visto bruciare non solo la casa, ma anche tutto ciò che conteneva.
Molti di questi sfollati, infatti, avevano lasciato in casa i medicinali, rimasti anch’essi inceneriti: grazie al Comune e alla mediazione del vicesindaco Fabio Bardelli, una farmacia della zona si è resa disponibile a fornire i farmaci necessari.
LA GARA DI SOLIDARIETÀ
La parrocchia vicina, che già dal primo giorno ha aperto le porte, continua ad accogliere coloro che non hanno alternative, garantendo un posto caldo per alcuni giorni. Il Comune intanto è già all’opera per garantire un ulteriore abitazione più duratura per chi ne abbia la necessità, dopo l’aiuto immediato. Altri sono stati ospitati da parenti o amici. Una delle famiglie, durante la fuga, ha subito anche la rottura dell’automobile. Il dolore maggiore è legato alla perdita degli animali domestici: i due gatti già dichiarati dispersi si sono aggiunti a un terzo, anch’esso non sopravvissuto all’incendio, come confermato da un residente della palazzina. Tra la solidarietà dei cittadini e l’impegno delle istituzioni, una delle famiglie coinvolte ha avviato una raccolta fondi privata per ricevere un sostegno immediato dopo aver perso ogni cosa.
Il Comune, intanto, nella riunione di oggi, ha dedicato una parte dei lavori alla definizione di un canale unico ufficiale, così da coordinare gli aiuti e garantire una raccolta fondi centralizzata, trasparente e dedicata a tutte le famiglie colpite da questa tragedia. Di seguito il comunicato diffuso in serata.
IL COMUNICATO
Il Comune di Laveno Mombello ha creato un conto corrente per tutti coloro che volessero fare una donazione in favore delle famiglie coinvolte dall'incendio all'immobile di Via XXV Aprile. Chiunque volesse partecipare alla raccolta fondi può utilizzare il seguente IBAN: Intestatario conto: Comune di Laveno Mombello; IBAN: IT42B0503450370000000006533; Causale: "Emergenza Incendio Via XXV Aprile". L’iniziativa ha l’obiettivo di sostenere in modo equo e concreto tutte le famiglie coinvolte ed evitare eventuali speculazioni e possibili truffe. L'intero importo raccolto sarà gestito dai servizi sociali in base alle reali esigenze di ogni nucleo famigliare. Si invita pertanto a far convogliare eventuali offerte solo sul conto corrente.
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