CORRADO ROI
Dylan Dog e il virus
L’Indagatore dell’Incubo oggi non si stupirebbe

Era il febbraio del 1993 quando usciva il numero 77 di Dylan Dog per la Sergio Bonelli Editore.
Il soggetto e la sceneggiatura di Tiziano Sclavi, creatore del personaggio, erano in quell’avventura illustrati da una delle mani che lo accompagnano; quelle di Corrado Roi, fumettista e illustratore di Laveno Mombello. Si intitolava “L’ultimo uomo sulla terra” e Dylan Dog si muoveva in mezzo a un’apocalisse che aveva spazzato via l’umanità intera. «Una pandemia - ricorda Roi - che Dylan Dog supera nel numero successivo».
Per questo, secondo uno dei suoi illustratori storici, l’Indagatore dell’Incubo «non si stupirebbe» del clima e dell’atmosfera che attraversano i giorni dell’emergenza Coronavirus, quasi come se tutto questo non rientrasse «nei suoi problemi».
In questi giorni Roi sta lavorando al numero 406 del mensile della Bonelli, dopo che sono appena stati pubblicati con il suo tratto il 401 e il 402. Nonostante la situazione difficile, il lavoro prosegue. «La gente è a casa - dà una lettura Roi - e va di libri, di tv, computer e fumetti. Noi non ci siamo fermati, con lo smart working».
E con una serie di video pubblicati sul sito e sui social della casa editrice, una serie di appuntamenti intitolati “A casa con l’autore” in cui appunto autori, sceneggiatori, disegnatori della Bonelli parlano con i loro lettori. Non è mancato naturalmente Sclavi, nonostante non ami apparire e soprattutto parlare in pubblico, che dal suo studio ha invitato a restare a casa.
E non è mancato Corrado Roi, che nei giorni scorsi ha illustrato la sua tecnica, il suo modo di lavorare, la sua preferenza, attualmente, nell’uso degli acrilici. «In questa fase di mancanza di appuntamenti come per esempio le fiere – spiega – la casa editrice ci ha chiesto un momento che fosse un contatto con i lettori. Un’idea che ritengo molto buona, anche perché il lettore di fumetti rientra in una categoria particolare, molto legata alla scelta della “serialità”. E mostrarci in questo momento in cui si è chiusi in casa è mantenere un appuntamento, ma anche un segno fondamentale di ringraziamento per l’empatia che i nostri lettori ci dimostrano costantemente».
Il personaggio di Dylan Dog e il suo creatore Tiziano Sclavi sono tra l’altro veramente molto legati al territorio: la biblioteca di Venegono Superiore ha da anni un “Fondo Sclavi” di circa ottomila esemplari tra fumetti e libri soprattutto dedicati alla cinematografia, all’arte, alla storia del fumetto che il “padre” dell’Indagatore dell’Incubo ha donato al Comune dove vive. Una raccolta di materiale molto interessante e che viene richiesto a livello nazionale, consultabile in sede ma anche aperto al prestito.
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