L’INDAGINE
Tradito da un mozzicone
Al Ris anche tracce di sangue su un vetro: ghanese arrestato

Ad incastrarlo, grazie alle analisi eseguite dal Ris di Parma, sono bastati alcuni mozziconi di sigaretta e delle tracce di sangue. Tracce biologiche incautamente lasciate in una bella villa di Laveno, piena di oggetti d’arte, ceramiche e quadri di valore che l’extracomunitario aveva rubato nello scorso inverno.
Già, perché il ghanese, 40 anni, irregolare sul territorio nazionale e con cinque decreti di espulsione sulle spalle, era proprio per questo ben noto. Ha precedenti e condanne penali per reati contro il patrimonio.
Purtroppo però l’uomo risultava irreperibile. Questo fino a pochi giorni fa, mercoledì, quando i carabinieri del Nucleo operativo di Luino, insieme con i colleghi della stazione di Laveno Mombello, lo hanno rintracciato dopo una serie di servizi mirati: si trovava sempre nella cittadina sul lago, dove risultava residente, a casa di una donna. Così lo straniero è stato arrestato, il gup Giuseppe Fertitta ha convalidato ieri il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere. Il ghanese, che è difeso dall’avvocato Oskar Canzoneri, ha cercato di convincere in tutti i modi di essere innocente il pm Massimo Politi.
La vicenda risale appunto ai primi mesi dell’anno, quando una signora di origine francese, residente a Milano e con seconda casa a Laveno, è rientrata nella sua villa trovandola nel caos: suppellettili in disordine, cassetti svuotati con tutti gli oggetti gettati a terra, quadri di valore staccati dalle pareti, argenteria di pregio sparita dalle stanze. Hanno preso il volo anche vasellame in ceramica, oggetti da collezione ed elettrodomestici. Un furto ingente, visto che gli oggetti rubati avevano un valore di circa 50mila euro.
La proprietaria si era precipitata in caserma a Laveno a denunciare il colpo e insieme con i militari aveva stilato un elenco di massima degli oggetti portati via, probabilmente nelle settimane precedenti, visto che mancava dalla seconda casa da qualche tempo.
Così, insieme con i colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile, di Luino, i carabinieri di Laveno avevano fatto un sopralluogo e recuperato i mozziconi, notando subito che sul vetro infranto di una veranda c’erano delle tracce di sangue.
Il materiale prelevato è stato dunque inviato al Ris di Parma, mentre continuavano le indagini. Dal Reparto Investigazioni Scientifiche ancora una volta era arrivato l’esito che identificava un profilo genetico appartenente appunto al quarantenne originario del Ghana, già ben noto e quindi schedato.
Ma l’uomo, di fatto senza un’occupazione, all’indirizzo di residenza lavenese risultava irreperibile.
Fino a mercoledì scorso, quando da un controllo è risultato essere a casa della donna. I militari lo hanno dichiarato quindi in arresto.
Nessuna traccia della refurtiva, che non è stata recuperata: probabilmente rivenduta da tempo.
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