MY WAY
Le “zone blu” dell’eterna giovinezza
Sono città, paesi, territori ben identificati, che hanno in comune la sorprendente longevità degli abitanti

Si chiamano “zone blu” e il colore non è legato alla qualità di spiagge e mare. Sono città, paesi, territori ben identificati, che hanno in comune la sorprendente longevità degli abitanti. Non uno o due centenari in più rispetto alla media. Una quantità triplicata, quadruplicata, che non è spiegabile col caso, la pura coincidenza, ma affonda le ragioni soprattutto in abitudini e stili di vita. Un documentario prodotto da Netflix fa la sintesi della ventennale ricerca condotta da un esperto, zona per zona, centenario per centenario (quasi). È un’indagine curiosa. Stimola riflessioni.
L’aspettativa di vita sta crescendo un po’ ovunque sul pianeta, ma ci sono queste “zone blu” che hanno un elisir di eterna giovinezza consolidato nel tempo. C’è qualcosa, oltre alla genetica e al clima. Ovvio. Come evidente è il fatto che su questo campare a lungo, più degli altri, incida l’alimentazione. Sul cibo appunto: non sono ossessionati da diete e ricette salutistiche, ma usano (più degli altri) prodotti a chilometro zero e - come si usa dire adesso - non processati.
Ma sembra che a fare la vera differenza siano l’abitudine a fare movimento (senza andare in palestra), a completare le occupazioni quotidiane non facendo ricorso alle ultime innovazioni strumentali che danno comodità, a coltivare intensa vita sociale (con spiccata attitudine a darsi una mano l’un con l’altro) e a curarsi dell’aspetto religioso-spirituale. In sostanza, un ritorno al passato.
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