SCONTRO POLITICO
Lega vannaccizzata? «No, ce n’è una sola»
Costa sta succedendo dentro il Carroccio. Monti e Tovaglieri dopo il «col c...o!» di Attilio Fontana

Sta facendo rumore la perentoria affermazione scandita da Attilio Fontana al congresso provinciale di Lega Giovani, andato in scena giovedì 4 settembre a Villa Calcaterra di Busto Arsizio. «Qualcuno vuole vannaccizzare la Lega. Col c…o!». L’uscita del presidente di Regione Lombardia ha messo plasticamente in evidenza il malumore che una parte del Carroccio vive nel vedere il movimento fondato da Umberto Bossi spostarsi sempre più su posizioni di destra, a scapito degli ideali delle origini: autonomia, indipendenza, vicinanza al territorio. Quello del governatore è sembrato un deciso altolà a chi vuole snaturare il Carroccio («mi preoccupano i tentativi neocentralisti», ha detto inoltre Fontana), e forse non è un caso che in tutta la serata il nome del segretario federale Matteo Salvini non sia stato nominato neppure una volta.
LE DIVISIONI NON ESISTONO
All’indomani del congresso degli ex “giovani padani”, però, alcuni dei più autorevoli leghisti – tra i tanti big presenti a Busto Arsizio, accolti dal segretario cittadino Alessandro Albani – vestono i panni del pompiere: «Le parole del presidente Fontana vanno contestualizzate – è la lettura del consigliere regionale varesino Emanuele Monti – sono state pronunciate nell’ambito di un congresso in cui si è voluto dare un taglio proiettato sì al futuro, ma senza dimenticare le radici. Il tentativo di creare da fuori contrapposizioni nella Lega è storia vecchia. È così da sempre. Si ipotizzano divisioni che non esistono nella realtà. E le parole di Fontana non erano contro Vannacci, ma proprio contro chi vuole “inzigare”».
CONDIVISI IDEALI E OBIETTIVI
Però è inconfutabile che il Generale – ora vice segretario federale della Lega – non figuri nell’album di famiglia del Carroccio. E forse per questo la sua scalata ai vertici del movimento ha fatto storcere il naso a molti militanti. «Certamente non è stato sul Po con Umberto Bossi – replica Monti – ma anche Fontana non è entrato in Lega da ragazzino, lo ha ricordato anche lui. Fino a una certa età ha fatto l’avvocato, così come Vannacci ha fatto il generale. Non esiste una Lega A e una Lega B: nel momento in cui ha sottoscritto la tessera del movimento, Vannacci ha condiviso tutti i nostri ideali e obiettivi».
IMMUNI DALLE CORRENTI
Sulla stessa lunghezza d’onda l’europarlamentare bustocca Isabella Tovaglieri, anche lei presente al congresso: «La Lega è immune dalle correnti, ha gli anticorpi – premette Tovaglieri –. E comunque non mi sembra che Vannacci porti avanti politiche antitetiche rispetto a quelle della Lega. Se non avesse sposato i nostri valori non sarebbe diventato vice segretario». Per Tovaglieri, «la Lega non è né di destra né di sinistra: la nostra è una battaglia di libertà che non si può incasellare in categorie. Non mi sento certo un’estremista di destra se dico che la remigrazione è una risposta concreta all’immigrazione incontrollata, né divento di sinistra se parlo di diritti civili. Riguardo alla Lega si è sempre speculato sulle correnti – ricorda Tovaglieri –, ma l’unico modo per portare avanti le nostre battaglie è essere leghisti, punto. Le radici sono sempre le stesse, ma bisogna anche andare avanti: se siamo vicini a ottenere l’autonomia è perché abbiamo cambiato pelle, diventando un partito nazionale».
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