L’APPELLO
Fido, estate da incubo: cento cani abbandonati
Numeri in crescita vertiginosa nonostante i microchip: la Pal chiede aiuto. Anche 250 gatti cercano casa

È il tutto esaurito in via Don Milani. Fosse una pensione per animali il gestore potrebbe anche fregarsi le mani; si dà invece il caso che lì siano domiciliati canile e gattile.
In altre parole nessuno verrà a riprendersi uno solo degli oltre cento cani abbandonati in estate, né dei circa 250 felini che, dall’inizio del 2018, sono entrati.
Sono numeri, specie quello riferito ai cani, che non si vedevano da anni e meno male che stiamo parlando del miglior amico dell’uomo. È la Protezione Animali di Legnano onlus a fare il bilancio sulle presenze nella struttura di via Don Milani che gestisce proprio agli sgoccioli della stagione critica per gli abbandoni, l’estate, e in occasione di “Cane fantasia”, la festa tenutasi domenica 2 nel parco ex Ila.
La carica dei 150
Al momento sono circa 150 gli ospiti nel canile, un numero che ha costretto i volontari della Pal a qualche coabitazione nelle gabbie. «Al momento non ci sono stati problemi –riferisce la consigliera Pal Arianna Padula–, però non è prassi per noi fare occupare le gabbie da più di un cane. Del resto, era l’unico modo per far fronte al numero abnorme di ingressi dalla fine di giugno. E meno male che qualche mese fa avevamo reso utilizzabile una sezione del canile dismessa; altrimenti non saremmo riusciti a ospitare tutti i cani abbandonati. Oggi non abbiamo più un posto libero nella struttura sebbene sia molto alto il numero di affidi. Francamente non ci spieghiamo quanto successo quest’estate».
Gatti anche a domicilio
Se in via Don Milani il numero di posti del gattile è inferiore, perché la natura del gatto porta con sé tradizionalmente un numero minore di abbandoni, gli ultimi anni hanno visto un’impennata di presenze. Oggi, sul registro della Pal si contano una novantina di ospiti, la maggior parte nel gattile, ma un numero non indifferente si trova al domicilio dei volontari, specie i più piccoli che devono essere ancora allattati. Senza questa ospitalità la struttura sarebbe in difficoltà. «Non si riesce a inculcare nella testa delle persone che prendere con sé un gatto quando è piccolo significa averne cura anche quando invecchia – spiega Nadia Olgiati, responsabile del gattile –. Dico questo perché una gran parte dei gatti che ci sono stati portati quest’anno sono adulti e il motivo con cui ce lo affidano è sempre lo stesso: non possiamo più tenerlo. Altro discorso è quello delle cucciolate; e qui è la necessità della sterilizzazione che non passa nella mentalità dei padroni».
Conti a posto
Se l’estate ha dato qualche grattacapo ai volontari di Pal, all’orizzonte si intravede la soluzione di un problema storico: il debito che l’associazione aveva per la struttura sarà finalmente estinto alla fine di settembre.
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