NESSUN DIALOGO
Legnano: caso Silvestri, opposizioni dure
Lettera a un mese dall’imbarazzante fuori onda del presidente del Consiglio comunale a cui non sono seguiti ravvedimenti o scuse: «Impossibile un leale confronto democratico»

Il caso aveva fatto scalpore, lo scorso 19 dicembre al termine del consiglio comunale di Legnano in cui il bilancio previsionale era stato approvato a tempo di record, il presidente del consiglio Umberto Silvestri era stato protagonista di un fuori onda quantomeno imbarazzante, nel quale in diretta streaming aveva dato del deficiente a un consigliere comunale di opposizione che non aveva partecipato alla seduta. Immediata la reazione dell’opposizione, che compatta aveva chiesto le dimissioni di Silvestri o almeno le sue scuse. Non solo le scuse non sono mai arrivate, ma il sindaco Lorenzo Radice ha anche difeso il presidente del consiglio, contribuendo così a complicare ulteriormente il rapporto con le opposizioni. Poco meno di un mese dopo il piccolo scandalo, ecco quindi la dura lettera firmata dalle opposizioni.
LA LETTERA
La seconda carica istituzionale di questo Comune, il Presidente Silvestri, non più tardi di qualche settimana fa, durante una seduta di Consiglio, alla presenza della Segretaria Comunale, ha definito “deficiente” un Consigliere Comunale di minoranza, non presente in aula al momento. Non avremmo voluto rispondere a tale volgarità, certi delle scuse dell’Autore di tale gesto, che tuttavia non vi sono state, a riprova certa della assoluta inadeguatezza al ruolo che lo stesso ricopre. Purtroppo, a pochi giorni di distanza da questo spiacevole e grave episodio, la prima carica del Comune, il Sindaco Radice, invece che scusarsi e, quindi, chiedere le dimissioni dello stesso Presidente resosi protagonista di un così vergognoso evento, al contrario, con violenza ed arroganza politica, ha accentuato ed alimentato ancor di più la polemica in una recente intervista. Siamo certi che il Sindaco volesse e voglia distogliere l’attenzione dai fallimenti politici della sua Amministrazione, a partire dal disastroso PGT dei centri commerciali appena votato, passando attraverso le mai risolte problematiche di sicurezza in città per arrivare ai deficitari interventi sulle politiche attive del lavoro (per citare solo alcuni esempi).. cercando così di alimentare un clima di rissa politica. Riteniamo tuttavia doveroso ricordargli che l’articolo 54 della Costituzione Italiana prevede che i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche abbiano il dovere di adempierle con disciplina ed onore, e che pertanto non si può confondere la occasionale esuberanza di un giovane consigliere comunale al suo primo mandato, con la volgarità e la totale inadeguatezza di un Presidente del Consiglio Comunale che ormai da più di 15 anni vive, con ruoli ed emolumenti correlati, all’interno della politica. Riteniamo quindi, alla luce di quanto appena descritto, non vi siano al momento le condizioni minime di base, che si chiamano “rispetto” e “civiltà”, per un sano e leale confronto democratico. Auspichiamo che i rappresentanti dell’attuale amministrazione comunale tornino a meditare e riflettere sull’accaduto, rivedendo le proprie affermazioni e decisioni, e che la Società Civile tutta dia un forte segnale di allarme. Diceva Umberto Eco che “quando la maggioranza sostiene di avere sempre ragione e la minoranza non osa reagire, allora è in pericolo la democrazia”. Per tale motivo e per lo spirito di comunità che ci guida, tutti noi continueremo a parlare con la Città ed i Cittadini ed a mostrare loro quanto di ingiusto viene compiuto dall’Amministrazione Radice. Lasciamo Radice nelle stanze dorate del Palazzo a prendere decisioni, da solo, "sopra la testa" dei Legnanesi. Noi rimaniamo in piazza, nei mercati e nei rioni a parlare e confrontarci con i nostri concittadini».
Il comunicato è firmato dai consiglieri: Carolina Toia, Francesco Toia, Daniela Laffusa, Romano Colombo, Letterio Munafò, Gianluigi Grillo, Federico Amadei, Stefano Carvelli, Franco Colombo.
© Riproduzione Riservata