PROGETTO
Così la nuova biblioteca
Gli architetti svelano le prime immagini. Ma l’iter è sempre più incerto

Anche i progetti delle opere pubbliche scelgono i social; sono stati i post sulle pagine Instagram e LinkedIn dello studio vincitore della gara, Substantial architecture sas, a svelare i primi rendering del nuovo polo culturale e bibliotecario di Legnano.
A un anno esatto dalla pubblicazione del bando di gara e dalla presentazione del progetto di fattibilità tecnico economica dell’opera, cronoprogramma alla mano, sono scaduti a luglio i termini per la consegna da parte dei progettisti del definitivo della biblioteca. Qualche giorno di margine per le verifiche e poi, come da prassi per gli studi di architettura, ecco visualizzato sulla rete il risultato del lavoro prodotto a partire dalla fine dello scorso anno.
INTEGRAZIONE
L’aspetto che i tre architetti professionisti impegnati nel progetto, Francisco Mangado, Camillo Botticini e Matteo Facchinelli, mettono in evidenza è il forte legame dell’opera con l’ambiente in cui si cala: «L’edificio sarà perfettamente integrato al contesto includendo il parco circostante nel progetto architettonico in piena sintonia con la volontà del committente». L’osmosi opera-ambiente avverrà con la creazione di patii verdi in cui cresceranno alberi e grazie alla presenza di superfici vetrate che metteranno visivamente in comunicazione interno ed esterno. Il verde sarà quindi un elemento presente anche all’interno della struttura, su entrambi i livelli in cui si sviluppano gli ambienti dell’edificio. Sarà schermato dagli alberi anche l’ingresso alla biblioteca, che sarà collocata sul lato di quella che è una delle rotatorie più trafficate della città e che aveva mosso più di una domanda da parte degli stakeholder in occasione dei due incontri pubblici tenuti la scorsa primavera. Questo lato sarà caratterizzato da un porticato sulla cui estremità è posta una terrazza.
Quanto ai materiali, l’edificio, specie sul fronte parco, gioca sull’alternanza cadenzata di superfici lucidi e opache, mentre si presenta con una struttura cementizia sui lati corti. A una prima sommaria occhiata sembrano fugati i timori avanzati dal comitato del no su un consumo del verde superiore a quanto previsto dalla progettazione di primo livello, indicato in circa mille metri quadrati. Se i social mostrano, il Palazzo però tace sulla più dibattuta opera pubblica degli ultimi anni.
LA VARIABILE POLITICA
Innanzitutto per il momento amministrativo particolarissimo che sta attraversando Legnano, in secondo luogo perché il progetto è comunque da sottoporre ad approvazione. L’iter prevede infatti che il definitivo sia licenziato dagli amministratori (in questo caso dal commissario), che sia sottoposto agli enti preposti a rilasciare un parere (Vigili del fuoco, ATS e altri) e da lì passare al livello esecutivo. Soltanto una volta approvato quest’ultimo documento si potrà bandire la gara per la realizzazione; ipotesi che, nel breve, sembra impossibile. L’orientamento, infatti, è lasciare a un’amministrazione votata dai cittadini la responsabilità politica della scelta su un’opera che è considerata strategica e che è stata oggetto, da diversi mesi a questa parte, di un dibattito che ha conosciuto toni particolarmente aspri.
E c’è da credere che l’argomento biblioteca, opera il cui costo era inizialmente stimato in cinque milioni, possa tornare alla ribalta nei prossimi mesi, se la città sarà chiamata al voto anticipato.
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