POLITICA
Crisi, si apre la settimana decisiva
Atteso a giorni il decreto di scioglimento del Consiglio. Ma la Lega spera ancora
Secondo i bene informati quella che si apre domani potrebbe essere la settimana decisiva per quanto riguarda il destino del consiglio comunale: il ministero dell’Interno avrebbe infatti passato la pratica per lo scioglimento dell’assemblea civica (avviata dal prefetto Renato Saccone dopo il pronunciamento del Tar della scorsa settimana) agli uffici della presidenza della Repubblica che potrebbe così firmare il decreto e mettere fine a quattro mesi di agonia.
La Lega tuttavia spera ancora di salvare la situazione con il ricorso al Consiglio di Stato dopo che il Tribunale amministrativo regionale ha di fatto sconfessato l’operato del difensore civico regionale che aveva rimesso in sella il consiglio comunale: ieri mattina gli attivisti della sezione sono stati sia in piazza San Magno che al mercato per la campagna di tesseramento e spiegare ai cittadini la situazione.
I FIORI DELLA LEGALITÀ
Di contro il Comitato Legalità Legnano dirà la sua oggi dalle 10 alle 18 al parco Castello e mercoledì dalle 21 nella zona centrale: annunciati gazebo con lo slogan “Facciamo il punto”. In entrambe le occasioni saranno presenti i protagonisti della crisi che ha sconvolto Legnano a partire dalla fine di marzo. Da segnalare che sia oggi che mercoledì il Comitato metterà in vendita “I fiori della legalità” per finanziare le varie attività promosse e i ricorsi.
Nel frattempo è nuovamente il Partito democratico a intervenire dopo le ultime esternazioni di Lega e Forza Italia in merito a tre questioni importanti per la città e i suoi 60.000 abitanti: la questione giudiziaria, quella amministrativa e quella elettorale.
IL PD INCALZA
«Vogliamo ricordare con forza - attacca il Pd - che da oltre due mesi il sindaco di Legnano insieme al vicesindaco e a un assessore è agli arresti domiciliari per gravi accuse di corruzione politica e abuso di ufficio. Non entriamo nel merito dell’aspetto giudiziario, ma per quanto attiene l’aspetto politico, sulla base di quanto letto, non possiamo che biasimare una serie di comportamenti, non da ultimo il ritiro delle dimissioni di Fratus. Onestà politica avrebbe voluto che il sindaco si fosse subito e senza alcun indugio fatto da parte senza poi cambiare idea, consentendo l’applicazione urgente dell’iter di commissariamento del Comune e quindi andare al voto, per rispetto verso gli elettori e tutti i cittadini».
Circa la questione amministrativa, il partito di via Bramante stigmatizza «la protervia con cui la ex maggioranza si ostina a tenere in vita un cadavere (...). La Lega svela sino in fondo il suo obiettivo principale: difendere la propria poltrona, difendere il simbolo ideologico che Legnano per essa rappresenta, nel completo disinteresse per le sorti amministrative di Legnano, al palo ormai dallo scorso marzo, attanagliata da mesi di incertezza legislativa».
L’INCOGNITA DEL VOTO
Quindi l’aspetto elettorale: «Nonostante l’iter per lo scioglimento del consiglio comunale attivato dal prefetto sia partito e a giorni si aspetti la firma del decreto da parte del Presidente della Repubblica, rimane sempre la spada di Damocle dei ricorsi al Consiglio di Stato, e quindi non sappiamo ancora come la situazione si evolverà e quando si andrà eventualmente a votare. Noi auspichiamo si vada nella primavera 2020. Ovviamente il Pd, al momento opportuno sarà pronto e disponibile a sedersi e discutere di programmi, alleanze e candidati senza trascurare niente e nessuno, cercando di mettere a frutto anche quanto di buono insieme si è fatto e si sta facendo». E se è ancora presto per parlare di alleanze e candidati, il Pd ritiene comunque «ancora non concluso il ruolo e l’azione del Comitato Legalità, a cui il nostro partito ha sempre dato il suo sostegno. Nel frattempo il Pd non starà fermo in attesa degli eventi. Continuerà come sempre ad incontrare la città, attraverso gazebo e ogni altra forma di confronto».
Va avanti il consiglio dimezzato
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