DOPO IL TERREMOTO
Va avanti il Consiglio dimezzato
Martedì nuova convocazione in un clima sempre più surreale. In attesa del Tar
Dal punto di vista della procedura tutto regolare e ineccepibile. Però la nuova convocazione del consiglio comunale, fissata per martedì sera alle 20.30, rischia di suonare come una farsa.
Innanzitutto perché il sindaco Gianbattista Fratus si trova ancora agli arresti domiciliari. In secondo luogo perché, ancora una volta, in aula ci saranno solo i quattordici rappresentanti della maggioranza, di cui tre sostituiti dopo il discusso intervento del difensore civico regionale Carlo Lio su cui grava ancora il ricorso al Tar proprio delle minoranze.
Lo scorso 5 giugno il Tribunale amministrativo regionale aveva respinto la richiesta di sospensiva motivando con il fatto che il sindaco era dimissionario e che il Comune si avviava ormai alle elezioni anticipate. Peccato però che appena un quarto d’ora dopo il pronunciamento, lo stesso Fratus, con tempismo eccezionale e al tempo stesso sospetto, ritirava le dimissioni.
Risultato: il consiglio comunale, che è sempre rimasto in carica nonostante tutto quello che è accaduto dalla fine di marzo in poi, può continuare a deliberare sotto la guida del commissario prefettizio Cristiana Cirelli, a Palazzo Malinverni dal 26 maggio scorso, ossia dal giorno degli arresti del sindaco, del suo vice Maurizio Cozzi e dell’assessore Chiara Lazzarini (da ricordare che questi ultimi due si sono dimessi subito dopo). Cirelli svolge sia le funzioni del sindaco che della giunta dopo aver ritirato tutte le deleghe.
Adesso la nuova istanza presentata al Tar dagli avvocati del Comitato legalità, con cui si contesta il modo con cui il Consiglio è stato rimesso in sella, sarà discussa il 10 luglio: se entrando nel merito i giudici dovessero riconoscere l’illegittimità del provvedimento di Lio, il Consiglio sarebbe automaticamente sciolto e Legnano tornerebbe al voto.
Nel frattempo, come detto, anche se dimezzata, l’assemblea civica può continuare a lavorare e nei giorni scorsi sono tornate a riunirsi anche tre commissioni: Opere pubbliche, Bilancio e Territorio. Assemblea dimezzata perché i gruppi di opposizione non intendono più presenziare per protesta: le stesse surroghe di nove consiglieri su 10 di minoranza restano congelate.
L’ordine del giorno di martedì sera? Alcune delibere tecniche e l’acquisizione dell’appartamento di via Abruzzi sequestrato alla criminalità organizzata. Pure formalità in attesa di capire gli sviluppi dell’inchiesta e il pronunciamento del Tar.
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