VIA ROBINO
Discarica abusiva, ci risiamo
Inutili negli anni tutti i tentativi di ripulire l’area ai confini con viale Sabotino. Multa al titolare

Nel tratto di via Robino fra viale Sabotino e il semaforo di piazza Emilio Bozzi la discarica abusiva è sempre lì, più ingombrante che mai.
Il problema è sul tappeto da anni: c’è un terreno privato recintato in cui viene stoccato di tutto, ma anche all’esterno automobilisti incivili di passaggio hanno approfittato della situazione per sbarazzarsi dei rifiuti più vari. I due paletti e la piccola catena di fatto non servono a nulla: cartoni, latte, cartacce, ombrelli rotti, il campionario della spazzatura è davvero impressionante.
In attesa delle promesse “foto-trappole”, lo scempio in questo punto della città persiste da anni, più o meno dal 2017, da quando cioè al Comune sono cominciate ad arrivare segnalazioni di abbandoni incontrollati di spazzatura. Uno spettacolo indecoroso proprio a uno degli ingressi della città, anche se, purtroppo, non di certo l’unico. Qualche tentativo di pulizia c’era in effetti stato, ma la situazione odierna è tornata grave e chiunque passi da lì può constatarlo.
La polizia locale si era subito mossa per le verifiche del caso e per identificare i responsabili. Alla fine era stato individuato un legnanese, non proprietario dell’area ma che l’aveva nella sua disponibilità, raggiunto da un avviso con cui si invitata a ripulire tutto. Però con il tempo non è cambiato nulla.
Così il commissario prefettizio vicario di Palazzo Malinverni, Giuseppe Mele, la scorsa estate, visto che la situazione presentava “un problema di igiene pubblica” nonché “un pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana”, aveva firmato un’ordinanza per imporre al responsabile del deposito la rimozione e lo smaltimento di tutti i rifiuti presenti. «La lunga procedura, che ha portato all’emissione dell’ordinanza - era stato spiegato - è avvenuta nel rispetto delle tempistiche previste per legge in modo da renderla efficace e permettere di recuperare i costi di smaltimento dei rifiuti nel caso in cui, per omissione del responsabile, si renda necessario un intervento sostitutivo dell’ente».
Purtroppo si è arrivati a quest’ultimo scenario: il Comune, visto che non si è mosso nulla, ha deciso appunto avvalersi del “potere sostitutivo” e procederà ora alla pulizia dell’area addebitando i costi alla persona individuata. Che nel frattempo è stata anche multata. La collocazione di fototrappole sarebbe il sistema migliore per chiudere definitivamente il caso.
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