PALIO
Bartoletti non ci sarà
Il fantino pistoiese “Scompiglio” quest’anno non gareggerà. Legnano dovrà fare senza di lui

Più delle generalità iscritte nel registro anagrafico, vale il soprannome: Scompiglio. Per natura Jonatan Bartoletti è abituato a sconvolgere i piani, a ribaltare tutte le previsioni.
Così come quando vinse il palio di Siena da debuttante nel 2007 con il baio Brento, il più anziano della corsa (ironia della sorte). Scompiglio non ha mai avuto un feeling particolare con Legnano. In cinque apparizioni, come si dice in gergo, non è mai entrato nel marcatore. Dicono che sia un grande partente, ma al Mari non ha ancora potuto mettere a frutto questa sua qualità. E nemmeno lo potrà fare quest’anno visto che non c’è il suo nome nelle otto caselle delle monte nelle contrade.
LA DIGNITÀ PRIMA DI TUTTO
«Senti una cosa - va subito al sodo il fantino pistoiese - non ci sono venuto perché non c’erano i presupposti per venirci. E ti spiego meglio».
Con il suo accento toscano illustra la filosofia che guida le sue scelte: «Prima di essere un fantino, sono una persona. E una persona, secondo me, deve avere certi valori. La dignità prima di tutto, il rispetto verso gli altri, il senso di responsabilità. Ecco, st’anno non c’ho trovato queste cose a Legnano. Che, per me, lo ripeto, vengono prima di tutto. Poi si può vincere e perdere, si può partire o non partire, si può cascare, si può andare in finale. Ma le cose che t’ho detto sono a prescindere da tutto».
È un Bartoletti deluso quello che lavora duro per essere sempre tra i migliori, quello che ha portato a casa cinque carriere senesi ma che stavolta non sarà a Legnano.
PERSONA VECCHIO STAMPO
«Sia ben chiaro io il palio di Legnano lo rispetto tanto - continua - è uno dei palii più importanti che c’è in Italia. Bisogna fare i complimenti a chi lo organizza. Ma io sono una persona vecchio stampo e su certe cose non transigo. In questi anni sono arrivato dove sono proprio perché ho sempre portato avanti questi valori».
Reduce dall’esperienza in San Bernardino (2018), prima a San Magno e prima ancora in San Martino, Scompiglio assicura che «una volta questi presupposti c’erano, sono sempre stato accolto bene. Ora non ci sono più». Da qui la sua assenza.
C’È CHI NON USA IL CERVELLO
Sulla sua esclusione, questa la voce ricorrente, pesa però la caduta di Jonatan al palio di Siena straordinario in ottobre, quando perse la vita il cavallo Raol. Ma lui non ci sta ad accettare questa versione: «Chi sostiene queste cose è stupido. Non capisce di palio. Queste sono tutte cazzate che dicono quelli che vogliono attaccare le persone. Sono discorsi di chi non usa il cervello. Poi, per carità, va bene anche così, nella vita c’è bisogno di tutto».
Di sicuro l’assenza al Mari non ferma i suoi progetti per la stagione: «Sto lavorando molto e, a parte Legnano, farò quello che ho sempre fatto, girerò nei palii di provincia e poi arriverò in piazza». La vittoria a Siena gli manca dal 2 luglio 2017 quando concluse uno straordinario tris, prima con il cappotto della Lupa (due carriere di fila con lo stesso cavallo, Preziosa Penelope), poi il successo con Sarbana per la Giraffa. Ci riproverà a luglio nella corsa in onore della Madonna di Provenzano.
HO FATTO IL MURATORE
Trentasette anni, Bartoletti è una delle star nel mondo dei fantini. «Ho fatto il maniscalco, poi il muratore, per cercare di andare in pari con le spese di gestione dei cavalli», raccontava in una sua recente intervista.
Poi è arrivato il successo («da quando ho vinto il primo palio ho smesso di attaccare piastrelle») ma Jonatan sa che quello che il palio ti dà, te lo può pure togliere. Proprio per questo ha, con gli anni, moderato il suo carattere focoso. Ciò non significa arrendersi, tutt’altro. Ma stavolta Legnano dovrà fare senza di lui
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