VIABILITÀ
Oltrestazione, tutti a 30 all’ora
Si attendono gli interventi del piano del traffico per aumentare la sicurezza

Prossimamente Zona 30: c’è la speranza che l’incidente avvenuto mercoledì all’incrocio fra la vie Genova e Carlo Cattaneo, nel quartiere Oltrestazione, possa essere l’ultimo in un punto ben noto per la sua pericolosità.
Se lo scontro fra auto di questa settimana si è risolto con due codici verdi per i conducenti, lo stato in cui erano ridotti i veicoli non faceva sperare in un epilogo sostanzialmente indolore per le persone.
Il fatto ha però confermato una volta di più quello che è scritto nero su bianco da anni nei documenti, in questo caso nei piani particolareggiati del traffico licenziati alla fine del 2013: “alti tassi di incidentalità”, caratteristica riconosciuta all’asse di via Genova specie agli incroci con le vie Cattaneo e Massimo d’Azeglio.
Detto che negli incidenti giocano il proprio ruolo determinante disattenzione o fretta di chi sta al volante e che, nel caso specifico, è stato anche installato uno specchio per chi percorre la Cattaneo in direzione ferrovia per monitorare i veicoli provenienti da destra in via Genova, un’ulteriore carta da giocare per ridurre i rischi è quella della limitazione della velocità. È questa la ricetta (già utilizzata a Legnarello) che c’è in serbo per la porzione di Oltrestazione compresa fra le vie Venegoni-Novara, Sabotino e Bainsizza nell’ambito delle azioni programmate ne “L’Altomilanese va in mobilità sostenibile”, il progetto finanziato dal ministero dell’Ambiente per contribuire alla mobilità sostenibile.
Si tratta di creare quindici porte d’ingresso alle zone 30, fra cui figura proprio l’attacco di via Genova, ergo l’incrocio con la via Venegoni. Il fine è quello di indurre gli automobilisti a limitare la velocità, anche grazie ad attraversamenti pedonali (in questo caso a raso) e segnaletica. Misure che si riveleranno sufficienti se il limite dei 30 sarà osservato, altrimenti saremo daccapo con la conformazione viaria e la situazione soste nelle vie del quartiere a dettare legge.
Classificate tutte come strade a transito locale, le vie inserite nel quadrilatero presentano un calibro che, negli anni, ha convinto la polizia locale a trasformarle in sensi unici; troppo strette per un traffico che è cresciuto costantemente di concerto con le necessità di parcheggio. E sono le auto parcheggiate, anche regolarmente, a costituire una difficoltà supplementare per chi si affaccia agli incroci, come quello di via Genova. Ma qui sono in gioco le trasformazioni più complessive che la città ha vissuto negli ultimi decenni: le nuove costruzioni, spesso palazzi, non hanno previsto al proprio interno o in aree dedicate posti auto con il risultato di riversarle in strada. A questo si aggiunga il possesso di più auto per nucleo familiare e diventa difficile vedere tratti di strada senza un lato almeno di macchine in sosta. L’assetto viario è quello che è, soltanto i comportamenti possono cambiare.
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