IL RICORDO
Sabato i funerali di Pietro e Marisa Cozzi
La città attonita per la tragica morte di una delle sue figure di spicco e della moglie in un incidente stradale

Legnano piange Pietro Cozzi, morto ieri a 88 anni in un incidente autostradale insieme alla moglie Marisa Agliati sulla diramazione Gallarate-Gattico che congiunge la Genova-Gravellona con la Milano-Varese. La coppia stava tornando dalla Valsesia, dove da sempre era solita passare le vacanze. I funerali saranno celebrati sabato mattina, 9 settembre, nella basilica di San Magno.
UNA CITTÀ SOTTO CHOC
A Legnano la notizia della morte di Cozzi è arrivata poco dopo le 18, quando gli agenti della Stradale di sono presentati a casa del figlio Roberto. In un attimo la notizia ha fatto il giro della città, perché Cozzi a Legnano lo conoscevano tutti: per la concessionaria Alfa Romeo e la sua passione per le automobili che aveva ereditato dal padre, certo, ma anche per le sue qualità di imprenditore, per l’impegno che con diversi ruoli metteva da oltre mezzo secolo nell’associazione Famiglia Legnanese, per la passione che aveva dedicato al Palio, che lo aveva visto nel 1956 capitano di Sant’Erasmo. Si potrebbe dire che Pietro Cozzi rappresentava l’anima di una certa Legnano: una parte di città che negli ultimi cinquant’anni è cambiata molto, ma che ha saputo tenere il passo ed è rimasta fedele ai suoi principi.
AUTOMOBILI, MA NON SOLO
Sarebbe riduttivo ricordare Cozzi come il titolare del concessionario Alfa Romeo che ancora oggi si vede passando su viale Toselli. Sicuramente, per lui le auto rappresentavano molto. A 88 anni ci teneva ancora a provare tutti i nuovi modelli del Biscione, negli ultimi mesi se non era la Tonale era una Giulia, tanto aggressiva da intimorire più di un quarantenne. Ma lui no, Pietro non era uomo da tirarsi indietro. Classe 1935, dopo aver contribuito al boom economico della città, nel 1975 era diventato presidente della Famiglia Legnanese. È rimasto presidente fino al 1978, per poi cedere la poltrona all’amico Luigi Caironi. La collaborazione tra i due continuò per i 35 anni della presidenza Caironi, ma a Villa Jucker la presenza di Pietro Cozzi era rimasta fondamentale anche sotto la presidenza di Gianfranco Bononi, iniziata nel 2014. Tanto che nel 2017, all’improvvisa scomparsa del presidente della Fondazione Famiglia Legnanese Mauro Mezzanzanica, il Consiglio non ha aveva avuto dubbi a proporre proprio a lui la presidenza. Una carica che ha mantenuto fino allo scorso maggio, quando con una stretta di mano aveva passato il ruolo a Giuseppe Colombo, già Ragiù della Famiglia.
Non stupisce che assieme al sindaco Lorenzo Radice ieri sia stata proprio la Famiglia Legnanese a confermare la notizia della morte del suo past president, pubblicando un breve messaggio in cui si leggeva tutto lo sgomento per una notizia tanto tragica quanto improvvisa e inattesa. Perché vero che Pietro Cozzi aveva 88 anni, vero che negli ultimi mesi era un po’ stanco, ma mai nessuno avrebbe mai potuto immaginare una sua imminente uscita di scena.
UNA VITA DA PROTAGONISTA
«Bisogna muoversi, bisogna sempre andare avanti», ripeteva. «Io in azienda ogni tot ribalto tutto: non perché le cose non funzionano, ma perché le persone devono essere messe alla prova in ruoli diversi, perché cambiare una scrivania o una vetrina comunque regala stimoli nuovi». E lui di stimoli ne regalava in continuazione, tanto che a volte si faceva fatica a stargli dietro. «Un vulcano», lo definivano parenti, collaboratori e amici.
Una persona che aveva una miriade di intuizioni e non mancava delle capacità, dell’acume e della perseveranza per trasformarle in realtà. Un esempio? Il bosco nato al parco Falcone e Borsellino, che ha voluto fortissimamente come testimonianza tangibile della generosità dei donatori delle borse di studio raccolte dalla Fondazione Famiglia Legnanese, ma anche il Museo Cozzi creato assieme alla figlia Elisabetta, qualcosa nato dallo spirito tutto legnanese del “metti lì” e poi trasformato in una realtà che va molto oltre la semplice collezione di uno storico concessionario. Sempre con la battuta pronta, sempre elegante e giovanile anche negli ultimi anni, quando qualche problema lo aveva costretto ad affidarsi a un bastone, Pietro Cozzi era un pezzo di storia della città. Da ieri pomeriggio, Legnano è diventata un po’ più povera.
Leggi i messaggi di cordoglio per Pietro Cozzi e Marisa Agliati
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