IL CASO
Spariti gli scoiattoli
Dopo l’invasione, ora gli esemplari sono rarissimi

Prima hanno diviso la città, poi l’hanno conquistata. Adesso da qualche mese gli scoiattoli grigi arrivati dall’America sembrano aver lasciato la città.
Tra il centro e la Canazza, dove fino a qualche mese fa se ne vedevano a decine, non ne sono rimasti che pochi individui. E la colpa non può essere dell’inverno: primo perché pur riducendo la loro attività gli scoiattoli non vanno in letargo, e poi perché negli ultimi mesi le temperature non sono state così rigide da giustificare una strage.
L’emergenza sanitaria sta bloccando Legnano come il resto d’Italia, in questi giorni l’Agenzia di tutela della salute e l’Agenzia regionale per l’ambiente hanno altro da fare che occuparsi della sorte degli scoiattoli. Ma che la foltissima comunità sia stata decimata sembra un dato di fatto: se la scorsa primavera chi andava al Parco Castello era letteralmente circondato da questi animaletti, nei giorni precedenti la chiusura era raro incontrarne qualcuno. Lo stesso vale anche per i giardini dei condomini del centro e per le zone a verde del rione Canazza: lo scorso anno non c’era albero dove non si rincorressero due o tre animali, adesso quando se ne vede uno non si può fare a meno di notarlo. Alla fine, a quanto pare, al natura ha ritrovato da sola il suo equilibrio.
La presenza degli scoiattoli grigi era stata segnalata in città per la prima volta nel 2012 ed era diventata subito un problema, perché la specie è considerata tra le dieci più dannose di tutto il pianeta. Per capacità di adattamento e velocità di riproduzione una colonia di una decina di individui può velocemente trasformarsi in un esercito che danneggia le piante e sottrae cibo agli altri animali (non solo ai cugini europei, gli scoiattoli rossi).
Ecco perché nel 2012 l’Unione europea aveva varato uno specifico progetto di contenimento, battezzato “Ec Square”. Il progetto prevedeva l’individuazione dei focolai di riproduzione dello scoiattolo grigio, così da intervenire subito per contenere l’invasione della specie aliena.
Manco a dirlo, uno di questi focolai era stato individuato nel Parco Castello, dove evidentemente qualcuno aveva liberato una coppia di scoiattolini che aveva iniziato a prolificare. Nella primavera del 2013 il dibattito se sterminare gli scoiattoli o lasciarli in pace aveva diviso la città, alla fine anche per non urtare la sensibilità degli animalisti l’amministrazione di Alberto Centinaio aveva deciso di evitare di ucciderli.
Negli anni successivi la colonia aveva quindi saturato il parco e si era spinta oltre, occupando ogni spazio verde della città. Un anno fa gli scoiattoli si arrampicavano anche sugli abeti piantati nel giardino della villa sede della Famiglia Legnanese, a pochi passi da Palazzo Malinverni. Ma negli ultimi mesi deve essere successo qualcosa, e adesso sono quasi spariti.
© Riproduzione Riservata