LA VERTENZA
Tremano i lavoratori di Grancasa
L’annuncio dei tagli scatena la protesta: ieri presidio e sabato 1 giugno altro sciopero

Scioperi, presidio, incontro al Ministero: non sono giorni tranquilli per i lavoratori di Grancasa e per i loro rappresentanti.
Per opporsi al piano di esuberi che vuole ridurre a livello nazionale l’organico di 158 unità, ieri, lunedì 27 maggio, proprio mentre un centinaio di lavoratori dei punti vendita della Lombardia si sono dati appuntamento di fronte all’ingresso del magazzino legnanese di via Jucker, al ministero dello Sviluppo economico si è tenuto il primo incontro fra le parti a seguito della conclusione della fase uno della procedura di mobilità.
SABATO NUOVO SCIOPERO
L’esito del tavolo ministeriale era quasi scontato.
Il Mise ha accordato ad azienda e sindacati altri giorni utili per trovare l’accordo, rilancio che li riporterà a Roma il 7 giugno, ma che, sulla base delle intenzioni emerse, non autorizza grande ottimismo. Ed è proprio non ravvisando la volontà da parte dell’azienda di trovare alternative ai tagli di personale prospettati che oggi i sindacati dovrebbero proclamare uno sciopero per sabato che interesserà tutti i punti vendita del gruppo.
Si continua quindi con la strategia messa a punto domenica con lo sciopero e ieri con sciopero e presidio a Legnano, cui hanno preso parte i lavoratori dei centri del gruppo più vicini; Nerviano, Pero, Paderno Dugnano e Saronno.
«Un esito non così scontato» commenta Fabio Petraglia della Fisascat Cisl.
«In trent’anni di storia è la prima volta che in Grancasa si tiene un presidio che, sono certo, sarebbe stato ancora più partecipato se non fosse stato in programma l’incontro al ministero. Per noi, organizzarlo e registrare la presenza di un centinaio di lavoratori è stato quindi un ottimo successo».
ANCHE AMMINISTRATIVI A RISCHIO
I numeri degli esuberi dei punti vendita Grancasa sul territorio sono indicati in nove su Legnano, tredici su Nerviano, venti a Pero e in una dozzina su Saronno (Magazzini Bossi).
A questi vanno aggiunte ventidue persone in capo a Gest Due, la srl che raduna le figure amministrative tutte impiegate a Legnano.
Si apre quindi un nuovo fronte di trattativa per i sindacati, che hanno chiesto un confronto con Regione Lombardia e attendono convocazione per studiare una soluzione per questi altri esuberi. Curioso che l’annuncio degli esuberi sia coinciso con la scelta di avviare una sperimentazione di orario continuato nei punti vendita di Legnano e Paderno Dugnano, quando con un ampliamento delle ore lavorate sarebbe plausibile, perlomeno, mantenere i livelli occupazionali e non ridurli.
Da segnalare anche che la direzione ha comunicato la crescita del fatturato a maggio del 7% rispetto a dodici mesi fa, quando la flessione, come in tutto l’esercizio 2018, era stata molto marcata.
TAGLI UNICA STRATEGIA
«L’azienda ha rifiutato tutte le proposte avanzate dal sindacato per evitare gli esuberi - fa sapere la segreteria Filcams Cgil - e l’unica risposta che conosce alle difficoltà che sta attraversando è il taglio dei posti di lavoro. Non c’è alcuna strategia di rilancio o idea di marketing messa in campo per riconquistare quote in quel mercato dei casalinghi e dell’arredamento dove, per tanti anni, Grancasa ha recitato un ruolo da protagonista. A pagare devono essere solo i lavoratori».
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