LA RISORSA
Tredici orti da coltivare
Dopo anni di attesa, ecco il bando comunale per 13 terreni a Mazzafame e Cascina San Bernardino

Sono tredici gli orti che il Comune di Legnano prevede di riassegnare in concessione temporanea ai cittadini che ne faranno richiesta. Gli orti da assegnare in via della Pace, nel quartiere Mazzafame, sono una decina mentre gli altri tre si trovano nei pressi della Cascina San Bernardino.
Come funziona la concessione?
Ha una durata quinquennale e può essere rinnovata sempre per altri cinque anni a patto che se ne comunichi l’intenzione al Comune tre mesi prima della scadenza.
Possono presentare domanda i cittadini legnanesi maggiorenni residenti da almeno cinque anni e che non possiedano un appezzamento di terreno (a Legnano, ma anche nei Comuni limitrofi) coltivabile.
Graduatoria in vista
Il cittadino che farà richiesta non deve al contempo essere debitore di somme nei confronti del Comune né deve avere con esso contenziosi aperti, inoltre l’iniziativa non è dedicata a chi di mestiere fa già l’agricoltore.
Attenzione: tutte queste caratteristiche non valgono solo nel momento di emissione del bando, ma devono persistere per tutti e cinque gli anni della concessione. Le richieste che arriveranno in municipio saranno organizzate secondo una graduatoria che, in ogni caso, cercherà di privilegiare gli anziani e i pensionati. Avranno più possibilità di diventare titolari temporanei di un orto anche i legnanesi che abbiano una attestazione Isee pari o inferiore a 15mila euro e i titolari di una pensione sociale, nonché i cittadini che risiedono a Legnano da più anni. Per gli orti di Mazzafame verranno privilegiati i residenti delle vie della Pace, dei Pioppi, delle Rose e Nazario Sauro, visto che quei particolari orti sono stati realizzati all’interno delle misure previste dal programma regionale di riqualificazione urbana.
Serve manutenzione
Realizzati, sì, ma non adeguatamente manutenuti: è questa l’accusa di alcuni titolari temporanei di orti che da tempo segnalano in municipio tutte le criticità quotidiane cui devono far fronte. I pensionati hanno, nel tempo, denunciato la marcescenza dei capanni e delle staccionate, la mancanza di cura degli appezzamenti non assegnati e ridotti a discariche e lo sprofondamento del terreno che non accenna a diminuire. In attesa di una soluzione, è possibile comunque farsi assegnare uno dei 10 orti vacanti entro il 13 aprile (tramite raccomandata o presentazione diretta in municipio dal lunedì al venerdì mattina e il martedì e giovedì pomeriggio) e garantirsi così la possibilità di coltivare uno svago sano e utile anche in tempi di lockdown.
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