LA TELENOVELA
Un ospedale da reinventare
Andata deserta anche la seconda asta per vendere il vecchio monoblocco

Il futuro del vecchio ospedale di Legnano rimane ancora molto nebuloso.
Proprio l’altro giorno la direzione dell’Asst Ovest Milanese ha comunicato che anche la seconda asta per la vendita del monoblocco è andata deserta.
L’area, 48.800 metri quadri, era in vendita al prezzo di 6 milioni di euro con possibilità di edificare 35.450 metri quadri di edifici residenziali con altezze fino a 25 metri demolendo la struttura che una volta ospitava pronto soccorso e reparti. Ora potrebbe essere indetta una terza gara con un ulteriore ribasso del 10%. Ma l’azienda sanitaria per ora non anticipa nulla né commenta l’esito del bando.
Il vecchio monoblocco, realizzato tra gli anni Sessanta e Settanta, da solo ha una volumetria di poco inferiore a 90mila metri quadrati e dal suo destino dipende di fatto la riuscita del recupero di tutto l’ex complesso ospedaliero. Secondo lo schema urbanistico che venne presentato nel lontano 2004, quando si decise cioè di costruire un nuovo nosocomio in zona San Paolo, l’area doveva essere infatti divisa in tre lotti: gli edifici storici da recuperare verso via Candiani, una fascia di verde nella porzione centrale e l’ex monoblocco verso via Canazza da vendere per recuperare risorse. Allora il mercato immobiliare era florido e la scelta apparve in qualche modo scontata: al posto del monoblocco si potevano realizzati fino a 200 appartamenti. La scelta fu confermata dal Pgt 2.0 varato dalla giunta di Alberto Centinaio. Però adesso le condizioni del mercato sono molto cambiate, e come per l’area delle ex fonderie Tosi di Via Rossini e come per il progetto Central Park sull’ex Andrea Pensotti, nessuno se la sente, al momento, di investire.
Già lo scorso marzo venne indetta una prima asta, prezzo base 6,7 milioni: dopo due mesi non si fece avanti nessuno e così a luglio l’azienda decise subito per una seconda gara, con ribasso del 10%, che si è conclusa all’inizio di questa settimana. Senza alcun potenziale acquirente.
Mentre si cercano investitori e idee per l’ex monoblocco, qualcosa si sta comunque muovendo per il contorno, ossia per cercare di dare attuazione al progetto della così detta “Cittadella della salute”: un anno fa ha preso il cantiere per il recupero della vecchia portineria che dovrebbe diventare la sede dei Servizi sociali del Comune (l’intervento da oltre mezzo milione di euro). Per gli edifici che si affacciano su via Candiani si parla per il futuro anche della sede dell’Agenzia di tutela della salute e di reparti di lunga degenza che oggi non esistono più nei moderni ospedali. A gennaio è poi partito il recupero dell’ex padiglione Bernocchi che ospitava il reparto di Psichiatria, costruito nei primi del Novecento e che per questo non può essere demolito. Ma per essere riutilizzato serve un drastico restauro che è stato finanziato con oltre due milioni. Questi i primi due passi di un progetto socio-sanitario ambizioso e che potrà proseguire quando Comune e Asst avranno recuperato altre risorse.
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