LA TRAGEDIA
Leonardo tradito da una fatalità
Di Virgilio, amante di sport e natura, era salito sabato sul monte Due Mani con un amico. Domenica mattina la caduta che non gli ha lasciato scampo

Una tragica fatalità. Come tengono a precisare i familiari, non è stata negligenza o superficialità da parte del 25enne Leonardo Di Virgilio, ma è una mera fatalità quella che lo ha fatto precipitare e perdere la vita, domenica mattina, 18 febbraio, sul monte Due Mani, in Valsassina, all’interno del Comune di Ballabio, in provincia di Lecco.
Leonardo, insieme con un amico, era partito sabato per una delle sue solite escursioni in montagna essendo un ragazzo molto atletico, amante dello sport e della natura. Già sabato i due ragazzi erano giunti in vetta, a 1666 metri di quota, tanto è vero che Leonardo aveva inviato un video ai familiari per testimoniare questa sua ultima (purtroppo in senso definitivo) avventura. Gli amici avevano trascorso la notte presso il rifugio Locatelli, poi, domenica mattina presto, si erano incamminati per la discesa. Improvvisamente Leonardo è scivolato cadendo nel vuoto e facendo un volo di circa 150 metri. L’amico che era con lui ha dato l’allarme, ma per Leonardo, ragazzo molto sportivo, che amava un po’ tutti gli sport, tra cui l’arrampicata in montagna, non c’è stato più nulla da fare.
LA PASSIONE PER L’ARRAMPICATA
Sui suoi profili social traspare la passione per l’arrampicata e gli allenamenti di callistenìa con sbarre, parallele e anelli.
«La vita di ogni uomo finisce nello stesso modo. Sono i particolari del modo in cui è vissuto e in cui è morto che differenziano un uomo da un altro. Tu lo hai fatto con onore facendo la cosa che più amavi, lasciando un pezzo di te tra queste montagne. Che la tua anima voli sempre di più e che il tuo sorriso non smetta mai di splendere. Ti voglio tanto bene. Riposa in pace», ha scritto il cugino sul suo profilo Instagram. Sullo sfondo, una delle ultime imprese di Leonardo, la scalata al monte Camoscio con vista sul lago Maggiore.
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