EX VICEPRESIDENTE
Letizia Moratti: «Risolvo problemi»
Verso le elezioni in Lombardia: la candidata sostenuta dal Terzo Polo ieri a Varese

Letizia Moratti, con la sua lista civica supportata dal Terzo Polo, punta a governare la Lombardia. E mette in chiaro: «Il cittadino comune è alle prese con i problemi veri: con le bollette energetiche, con la crisi, con il Covid che c’è ancora, non credo gli importi nulla di classificarmi politicamente». Moratti si è candidata dopo aver lavorato per due anni come assessore al Welfare con Attilio Fontana presidente. È in campagna elettorale ma il messaggio che lancia è fuori dagli schemi delle campagne elettorali classiche: «Sono sempre stata chiamata a risolvere problemi». E cita la presidenza della Rai. «Le sfide, le criticità e le complessità non mi spaventano», dice. «Serve un modo diverso di lavorare, interconnettendo un problema con un altro. Quando si parla di lavoro si deve parlare di formazione e innovazione, quando si parla di ambiente bisogna parlare anche di agricoltura. Siamo una regione che è come un medio stato europeo, bisogna saper gestire la complessità: avere sì una competenza politica, ma anche tecnica. Bisogna intraprendere un percorso di ascolto dei problemi del territorio, io lo sto facendo».
IL GIRO NEL VARESOTTO
Ieri, mercoledì 7 dicembre, Letizia Moratti ha girato per la provincia di Varese. «Varese è settima su 12 province per Pil, situazione preoccupante» ha parlato della fuga degli infermieri e della difficoltà a trovare personale, per esempi nel mondo della ristorazione, perché attratti dalla Svizzera. Ha ha incontrando persone calate nella realtà dei problemi concreti (il Polo Inclusione lavoro di Venegono Inferiore e la Casa della Città solidale di Tradate). Ha visitato la redazione della Prealpina, accolta dall’editore Daniela Bramati e dal direttore Silvestro Pascarella.
LE SFIDE DELLA SANITA’
«C’è più di un aspetto che mi soddisfa del mandato svolto, in 18 mesi , in ambito sanitario regionale. Ho ribaltato la situazione particolarmente critica del piano vaccinale: le persone, quelle anziane in particolare, prima venivano mandate anche a cento chilometri di distanza, con il cambio che ho impresso passando dal portale regionale al portale Poste per la prenotazione questa situazione si è normalizzata per cui tutti sono andati a vaccinarsi nel centro più vicino»
SUL TERRITORIO
«Regione Lombardia ha una sanità di eccellenza nella sanità ospedaliera ma era assolutamente carente nella sanità territoriale. La legge che ho fatto approvare mette risorse certe e tempi certi: 2 miliardi di euro di cui un miliardo e 200mila euro da Pnrr e 800mila euro da Regione Lombardia per costruire 216 case di comunità e 77 ospedali di comunità. Abbiamo appena iniziato. Era doveroso cominciare perché il Pnrr richiede tempi certi, punto importante per non perdere le risorse».
LE CRITICITA’
«Punto di criticità è ancora quello dei medici di medicina generale che non dipendono dalle Regioni: ho fatto vari appelli al governo, lo faccio anche ora. Esiste un testo sul quale ho lavorato con l’allora ministro Speranza che consentirebbe di avere 18 ore a disposizione per indirizzare i medici di medicina generale nelle case di comunità e là dove serve, per esempio all’assistenza domiciliare integrata, dunque il lavoro sull’assistenza territoriale è un lavoro appena cominciato ma sicuramente non completato».
LE LISTE D’ATTESA
«Quando sono arrivata in Regione non esistevano mappature delle liste di attesa. L’ho fatta fare - continua Letizia Moratti - , ho fatto eseguire dei controlli e varato delle delibere che prevedono delle penalità per le strutture private accreditate che non rispettano i tempi di attesa. Siamo partiti con i ricoveri chirurgici oncologi e abbiamo aumentato il rispetto dei tempi target dal 60 all’80 per cento, in regione. È ancora poco, ma i risultati si cominciano a vedere. Altri risultati ci saranno per altre delibere che ho fatto, sui ricoveri non oncologici e sugli ambulatoriali ma è un lavoro che ho appena cominciato e questo è uno dei motivi che mi ha spinto a candidarmi, per un lavoro cominciato ma sicuramente non completato, d’altra parte in due anni la bacchetta magica non c’è, soprattutto quando si tratta di mettere a posto situazioni critiche da tanti anni».
OSPEDALE UNICO
«L’ospedale di Gallarate non verrà depauperato, avevo messo in cantiere e sono certa stia andando avanti l’hub delle emergenze - quello del cosiddetto Casermone -. Ho messo in cantiere il trasferimento di tutte le apparecchiature e i dispositivi da Fiera a Gallarate, mi auguro che stia andando avanti, ne sono certa anzi. A Gallarate nascerà un hub per le emergenze per tutta la Regione. Bisogna fare in modo che il personale rimanga in questa fase, nulla verrà depauperato».
SICUREZZA E SERVIZI
Sono le priorità di Letizia Moratti «intendendo per sicurezza anche la sanità e per servizi anche le infrastrutture. Le criticità sono in particolare per chi si sposta per lavoro, le persone della seconda fascia dei comuni di Milano e le persone che abitano in comuni con dimensione tra i 15mila e 50mila abitanti: c’è da fare una profonda trasformazione per agevolare gli spostamenti, basta avere la volontà politica di farlo».
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