LA REAZIONE
Lezione con polemica a Luino. FdI: «La Provincia si dissoci»
Dopo le scintille tra il vicepresidente provinciale di Gioventù Nazionale e la presidente di Anpi Varese arriva la mozione di Fratelli d’Italia

Una «mozione a sostegno della libertà di espressione» firmata da Marco Colombo, Silvio Maiocchi e Francesco Compagnoni – consiglieri provinciali di Fratelli d’Italia – e indirizzata al presidente Marco Magrini, ai capigruppo e al segretario generale della Provincia di Varese dopo il caso scoppiato a Luino durante un incontro in occasione degli 80 anni dalla Liberazione.
LA MOZIONE
I consiglieri di FdI chiedono al presidente e al Consiglio provinciale di «prendere le distanze e condannare fermamente le azioni e le dichiarazioni della presidente Anpi De Tomasi che, oltre ad essere di carattere offensivo, prevaricatorio e diffamatorio, evidenziano una spiccata incapacità nel ricoprire un ruolo che dovrebbe essere di natura ben più conciliante con il dialogo ed il confronto nel rispetto di quello che la storia ci ha drammaticamente insegnato». Nella mozione si legge anche che: «Avendo lei saputo che lo studente sopracitato è iscritto al movimento giovanile di Fratelli D’Italia, nonché neoeletto consigliere comunale, la Sig.ra De Tomasi ha dichiarato a mezzo stampa: “No no davanti a una persona che rappresenta ideologicamente quelli che hanno voluto le camere a gas e i forni crematori un cittadino qualunque – ripeto – finito il convegno può dire e fare quello che vuole, non offendendo chiaramente il diritto altrui».
INTERROGAZIONE AL MINISTRO
Sulla questione, il deputato di Fratelli d’Italia, Andrea Pellicini, ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Nel testo si chiede: «Se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti sopra descritti e quali iniziative vorrà assumere affinché non sia più impedito agli studenti delle nostre scuole di esprimere, nel rispetto delle idee altrui, il loro pensiero critico e affinché l’Anpi eviti, per il futuro, di mandare nelle scuole persone intolleranti e portatrici di inaccettabile violenza verbale».
IL CASO A LUINO
«Ho solo affermato che ci sono stati partigiani che volevano sostituire la dittatura fascista con quella, ancora più terribile, comunista. Per tutta risposta, la presidente dell’Anpi provinciale ha detto che avrebbe voluto prendermi a sberle», ha spiegato Samuel Balatri, allievo dell’ultimo anno dell’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing dell’istituto “Carlo Volontè” di Luino e Consigliere comunale di Rancio Valcuvia. «È stata una lezione esemplare e coinvolgente; al termine non era previsto alcun dibattito, ma a questo ragazzo è stato concesso di esternare le sue idee. Evidentemente adesso vuole fare la vittima. Del resto, anche alcuni suoi compagni alla fine del convegno sono venuti a chiedermi scusa per i suoi modi visibilmente provocatori», ha replicato Ester Maria De Tomasi che guida l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia della provincia di Varese.
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