LA PROTESTA
Licenziata. E i colleghi scendono in strada
Manifestazione solidale alla Mazzoni LB di Busto Arsizio

Perde il lavoro e i colleghi entrano in sciopero. Ieri pomeriggio, mercoledì 27 settembre, una cinquantina di lavoratori ha incrociato le braccia in segno di solidarietà verso una amministrativa cinquantaquattrenne, che da 34 anni è alle dipendenze della Mazzoni LB, storica ditta attiva nella produzione di macchine e impianti per l’industria del sapone, che a Busto conta un centinaio di dipendenti.
Dopo essersi sentiti respingere il permesso di riunire un’assemblea dove discutere il caso, la Rsu interna decide di scendere in strada, davanti allo stabilimento a lato del Sempione, a protestare.
«Questo è un licenziamento con effetto immediato, senza preavviso, con la motivazione che la funzione di rapporto con il personale che la collega ricopre viene soppressa. In passato, davanti a situazioni del genere, veniva perlomeno proposta una ricollocazione all’interessata», spiegano i sindacati, che nel frattempo hanno anche mobilitato le rappresentanze esterne.
La preoccupazione è accresciuta dal fatto che dopo anni molto positivi per l’azienda, lo scorso marzo, le quote di maggioranza della Mazzoni LB sono state rilevate dalla Desmet Ballestra Spa, la quale, due mesi fa, ha operato una fusione con la storica azienda, fondata a Busto nel lontano 1946.
Il timore più grande, a detta degli scioperanti, è che sia stata avviata una ristrutturazione della parte bustocca di quella che oggi è a tutti gli effetti una multinazionale, la cui sede principale in Italia è a Milano.
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