SENTENZA
Abusi e violenze, marito assolto
Quarantenne rumeno riconosciuto innocente da accuse come maltrattamenti ed estorsione

Sollevato, finalmente sorridente, rasserenato: l’assoluzione, per il quarantenne rumeno finito a processo per maltrattamenti, violenza sessuale ed estorsione, è stata la conclusione di un incubo. L’avvocato Milena Ruffini era pienamente convinta della sua innocenza e le sue certezze, elencate nel corso dell’arringa, hanno persuaso anche il collegio presieduto da Cristina Ceffa (a latere Giulia Pulcina e Veronica Giacoia).
Le accuse erano molto pesanti: a parere delle procura, l’uomo - incline all’abuso di alcolici e giocatore d’azzardo compulsivo - avrebbe più volte picchiato la moglie anche davanti alla loro bambina, nata nel 2012. Schiaffi, testate contro l’armadio. Il fatto più grave riguardava però la primogenita della compagna, nata nel 2005 da una precedente relazione: stando agli inquirenti l’imputato avrebbe abusato di lei mentre la bambina (che all’epoca aveva meno di dieci anni) dormiva. A corredo ci sarebbero inoltre state vessazioni fisiche e psicologiche a entrambe le minori, minacce estese a tutta la famiglia brandendo spranghe e bastoni e inviando alla convivente foto di armi che sosteneva avesse comprato per uccidere tutti. «Ammazzo te e le bambine con diciotto proiettili», le scriveva a corredo dell’immagine. E in più avrebbe preteso con prepotenza e aggressività il denaro da buttare nelle sale gioco della zona.
Eppure nel corso dell’istruttoria dibattimentale non sono emerse le prove di quanto denunciato dalla presunta vittima, anzi, l’avvocato Ruffini ha portato davanti al collegio elementi a discarico del suo assistito e dunque il rumeno è stato dichiarato non colpevole. La procura deciderà l’eventuale ricorso in appello dopo aver letto le motivazioni della sentenza di mercoledì pomeriggio, 9 settembre.
Due anni fa una vicenda simile a Legnano, si concluse con l’assoluzione del marito.
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