OPERAZIONE KRIMISA
‘Ndrangheta, processo in videoconferenza
Nell’aula bunker di San Vittore iniziato il procedimento alla cosca di Lonate: imputati presenti “a distanza”

In un’aula gelida, con difficoltà di collegamenti e imputati comparsi soltanto su uno schermo, ieri, mercoledì 22 gennaio, nel bunker di piazza Filangieri è iniziata l’udienza preliminare per la cosca cirotana della ‘ndrangheta con sede anche a Lonate Pozzolo.
Ventisette a processo: il decennale capo della ‘ndrina Vincenzo Rispoli, suo figlio Alfonso, il suo ex luogotenente Emanuele De Castro con il figlio Salvatore (entrambi collaboratori di giustizia), Mario Filippelli, un’altra figura apicale del clan, l’ex consigliere fernese di Fratelli d’Italia Enzo Misiano,Cataldo Cilidonio, Giovanni Cilidonio, Antonio De Novara, Giuseppe Spagnolo, Angelo Torquitto, Cataldo Murano, Daniele Murano, Michael Murano, Andrea Paccanaro, Michele Pagliari, G. V., Giovanni Sirianni, Giovanni Pisani, Olindo Lettieri, Cataldo Malena, Antonio Malena, Agostino Dati, Giuseppe Bevilacqua, Francesco Basile, Vanessa Ascione, il marocchino Tarik Aarsa e Antonia Versaci.
Ma nemmeno una parte civile costituita, il che la dice lunga sull’asservimento del territorio alle logiche malavitose.
Respinte dal gup Anna Magelli tutte le eccezioni presentate dai difensori, che hanno contestato soprattutto la scelta della videoconferenza in questa fase del procedimento, una sorta di limbo in cui i giochi sono ancora aperti e che dà diritto alla partecipazione di tutti gli imputati.
La requisitoria del pubblico ministero della Dda Alessandra Cerreti è partita dalla ricostruzione storica e geografica dell’insediamento in zona della criminalità organizzata, facendo riferimento alle sentenze definitive delle maxi-operazioni antimafia che si sono susseguite negli anni.
Ha quindi evidenziato il carattere federativo della locale di Lonate-Legnano-Cirò Marina che ha sempre mantenuto uno stretto legame con la Calabria.
Il tutto suffragato dalle propalazioni di Emanuele De Castro, pentito dallo scorso agosto e prodigo di dettagli sulle attività degli affiliati.
Il capo di imputazione è stato modificato con la retrodatazione dei reati al 2010 in permanenza.
Oggi, giovedì 23 gennaio, nuova udienza dedicata alla Procura, sarà il pm Cecilia Vassena a concludere con le richieste di pena.
Poi la parola andrà ai difensori (Alberto Arrigoni, Lucia Corigliano, Michele D’Agostino, Antonio Trusso, Antonio D’Amelio, Luigina Pingitone, Tiberio Massironi, Giovanni Pignataro, Roberto Aventi, Adriana Fiormonti, Gianluca Fontana, Mattia Piantanida, Davide Toscani, Luca Abbiati, Christian Bossi, Stefania Gagni, Tiziano Saporito e Pierpaolo Cassarà).
Il 6 febbraio partirà anche la costola dibattimentale dell’operazione Krimisa, spostata a Busto Arsizio per competenza territoriale.
Davanti al collegio giudicante presieduto da Rossella Ferrazzi (a latere Daniela Frattini e Marco Montanari) compariranno i sei imputati che hanno deciso di non chiedere sconti di pena (quindi riti alternativi) e di dimostrare l’assenza di legami con la ‘ndrangheta lonatese.
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