POLIZIA
Lei lo lascia, lui le brucia l’auto
L’ex vendicativo denunciato per furto e incendio insieme all’amico complice
Non sopportava di essere stato lasciato e così, dopo una serie di minacce, ha deciso di passare all’azione e, con l’aiuto di un amico complice, ha rubato l’auto della ex, l’ha trasportata in un luogo appartato e l’ha data alle fiamme. Ma alla fine, denunciato dalla donna che non ha mai avuto dubbi sull’autore del gesto, è stato riconosciuto colpevole dagli agenti della Polizia di frontiera di Luino.
Il cinquantaseienne di Arcisate, insieme all’amico di 33 anni di Induno Olona, è stato denunciato a piede libero per furto, danneggiamento e incendio.
Le indagini furono avviate nel febbraio 2020 dalla denuncia della donna, una frontaliera che, ogni giorno, parcheggiava la propria auto nei pressi del lungolago luinese delle “Serenelle” per poi proseguire in compagnia di colleghi verso la Svizzera. Un giorno, al rientro dal lavoro, nel tardo pomeriggio, aveva constatato la scomparsa della vettura, poi rinvenuta completamente incendiata in una località boschiva a Ronago, in provincia di Como.
Da subito la donna ha manifestato sospetti nei confronti del cinquantaseienne, col quale aveva da poco troncato una relazione anche a causa della sua ossessiva gelosia. La reazione dell’uomo era stata tutt’altro che comprensiva e anzi aveva l’aveva più volte minacciata di vendicarsi, facendo spesso sinistri richiami al fatto che in passato aveva punito altre donne che l’avevano lasciato e ricordandole di possedere armi da fuoco, pistole semiautomatiche che gli agenti hanno poi accertato essere delle repliche.
Nel campionario degli atti persecutori dell’uomo anche i messaggi telefonici ai due figli della donna e ad altri conoscenti nei quali le attribuiva inesistenti relazioni clandestine, condite con le “consuete” minacce.
Ricevuta la denuncia, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Varese, gli agenti hanno proceduto alla meticolosa ricostruzione dei movimenti dell’autovettura nel tragitto da Luino a Ronago, incrociati con il traffico telefonico dei due indagati, con consistenti corrispondenze.
Si è così ricostruito che i due si sarebbero impadroniti dell’auto nel parcheggio di Luino alle prime ore del mattino, transitando poi da Varese fino alle loro abitazioni; da lì in serata l’avrebbero condotta a Ronago percorrendo solo viabilità secondaria meno trafficata e dunque meno soggetta a controlli di polizia e, dopo averla data alle fiamme con il favore dell’oscurità, avrebbero fatto ritorno utilizzando una seconda autovettura.
Sono anche emerse inequivocabili tracce di un sopralluogo che i due avrebbero effettuato insieme alcuni giorni prima, per meglio verificare percorso e relative tempistiche. Inevitabile la denuncia finale ai danni dei due amici.
© Riproduzione Riservata


