L’INTERVENTO
Frana a Creva, l’intervento dei rocciatori
Le dodici famiglie evacuate dal condominio sperano di poter rientrare nelle loro abitazioni già oggi

Non si sa ancora se le dodici famiglie evacuate dalla palazzina nella frazione di Creva a Luino a causa di un movimento franoso adiacente la struttura potranno tornare nelle proprie abitazioni già oggi. Il sopralluogo dei tecnici comunali e del geologo Fabio Meloni, arrivati sul posto ieri, lunedì 25 aprile, con gli specialisti vigili del fuoco del nucleo Sapr (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto) è servito a fare i primi indispensabili rilievi sulla frana. Questa mattina, martedì 26 aprile, i rocciatori esperti in questo genere di interventi, si sono messi al lavoro ispezionando direttamente la parete e cominciando a disgaggiare i volumi di roccia instabili. I lavoro dovrebbero proseguire anche nel pomeriggio. Sul posto presenti a questa mattina i tecnici comunali e il geologo Meloni.
I RUMORI NELLA NOTTE
Il primo rumore dei sassi che rotolavano dalla parete rocciosa fino alla struttura prefabbricata di contenimento artificiale – posizionata in seguito ad altre frane accadute negli anni - è stato udito nella notte tra sabato e domenica, periodo in cui la pioggia ha colpito in maniera più intensa per diverse ore il Verbano senza tuttavia che vi fossero particolari nubifragi. A raccontarlo sono alcune persone residenti nell’area di Creva, in via Creva, dove capita spesso di udire il tonfo dovuto alla caduta di piccole pietre, dove, appunto, domenica sera si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco dei distaccamenti di Luino e Laveno Mombello assieme ai responsabili dell’ufficio tecnico del Comune di Luino, i quali hanno deciso in via precauzionale di evacuare lo stabile con un’ordinanza del sindaco Enrico Bianchi.
EVACUATI
Le persone tra domenica e ieri hanno trovato ospitalità altrove: alcuni da parenti mentre, per altri, l’amministrazione comunale ha provveduto a una collocazione in un albergo cittadino. Come anticipato, ieri alle prime luci del giorno è arrivato sul posto, chiamato dal Comune, il geologo Fabio Meloni con i vigili del fuoco muniti di uno speciale drone e i responsabili dell’area tecnica di Palazzo Serbelloni.
LA SPIEGAZIONE DEL GEOLOGO
«Credo sia importante premettere – spiega il geologo Meloni – che questo sito è inserito nel piano di governo del territorio del Comune come area di frana attiva registrata nel Piano di assetto idrogeologico (Pai) del fiume Po. Vi sono già stati fenomeni dissestivi ed infatti nell’area retrostante i fabbricati sono state poste opere di contenimento costituite da un vallo artificiale con barriera paramassi. Queste – prosegue l’esperto del territorio – hanno fatto il loro lavoro trattenendo la maggior parte del materiale franato che a una prima ricognizione mi sembrano circa 300 metri cubi».
LA PIOGGIA
Sulle motivazioni della frana, Meloni rivela che potrebbe essere stata la pioggia di sabato, dopo un inverno freddo e un lungo periodo di siccità, a essersi infiltrata nella parete dando quindi il via a questa frana. «Voglio ispezionare ancora la parete di roccia in un paio di punti – ha concluso il geologo – prima di garantire il ritorno in sicurezza delle famiglie». Proprio i residenti si augurano di poter rientrare quanto prima a casa propria, abituati comunque a convivere con una montagna che da sempre si muove.
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