DISAGIO GIOVANILE
Sventata maxi rissa in centro, intercettato il tam-tam social
La “chiamata alle armi” via chat. Le pattuglie di carabinieri e polizia locale impediscono a decine di adolescenti di scontrarsi

Nessuno scontro fisico, ma tanti ragazzi che si guardano in cagnesco, nascondendo la rabbia per un “piano” mandato in fumo dalle forze dell’ordine. Già, perché la presenza di pattuglie di carabinieri e polizia locale ha impedito di venire alle mani a giovani e giovanissimi che si erano dati appuntamento sabato pomeriggio, 7 dicembre, nel centro di Luino. L’obiettivo era dar vita a una rissa, forse due, con alcune decine di partecipanti.
L’APPUNTAMENTO SUI SOCIAL
Il tam-tam sugli smartphone era partito qualche giorno fa ma è stato intercettato dagli investigatori dell’Arma. Le chat chiamavano a raccolta adolescenti della zona tra Luino e Marchirolo, che probabilmente volevano vendicare qualche sgarbo. Insomma, tutto nascerebbe da quelli che i verbali classificano come “futili motivi”: uno sguardo di troppo o un commento sgradito su una ragazza. E il regolamento di conti sarebbe dovuto avvenire nel parcheggio del McDonald’s, in viale Dante, e alla stazione. Le informazioni confidenziali raccolte dagli inquirenti si sono rivelate fondate. E così le pattuglie si sono schierate nei pressi del fast food, impedendo ai gruppi di ragazzi più esagitati di venire in contatto. Ragazzi che si sono poi spostati nella zona dello scalo ferroviario, ma anche lì hanno trovato ad attenderli gli uomini in divisa, che hanno presidiato vie e piazze del centro per tutta la serata.
VENTI IDENTIFICATI
Difficile quantificare con esattezza gli aspiranti “pugili”, anche perché in strada si sono radunati non solo coloro che sembravano effettivamente intenzionati a fare a botte ma anche tanti semplici “spettatori”. Una ventina i giovani, i più facinorosi, che sono stati identificati. Nessun reato è al momento ipotizzato, ma le autorità non intendono sottovalutare il fenomeno per evitare che degeneri e sfoci in episodi più clamorosi come quelli delle maxi risse, più o meno recenti, avvenute a Gallarate.
I PRECEDENTI
Del resto, l’apparentemente tranquilla cittadina in riva al lago Maggiore non è immune da fatti del genere. Nella primavera dell’anno scorso, per esempio, una gigantesca zuffa interrotta dall’arrivo di carabinieri e polizia di frontiera si concluse con la denuncia di quattro minorenni di nazionalità egiziana, non accompagnati in Italia e ospiti di una comunità del Varesotto. E fece scalpore, nello stesso periodo, l’aggressione subita da un autista di autobus a Cassano Valcuvia da parte di un gruppo di extracomunitari, una decina dei quali furono poi allontanati dall’istituto che li accoglieva.
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