LA QUESTIONE
Valichi chiusi, il no dei sindaci
Mentre Berna valuta se chiudere le piccole dogane, i Comuni di frontiera fanno muro: «Non qui»

«Il valico di Fornasette non può essere considerato un valico minore». Queste le parole di Andrea Pellicini, sindaco di Luino, nel commentare la notizia secondo la quale la Confederazione potrebbe nuovamente decidere la chiusura delle piccole dogane in orari notturni dalle 23 alle 5.
Settimana scorsa il Consiglio degli Stati, l’equivalente del Senato italiano, ha chiesto che una mozione della senatrice ticinese Roberta Pantani non fosse archiviata e questa riguarda proprio la chiusura dei valichi non commerciali tra Varesotto, Ticino e Comasco.
La recrudescenza delle rapine ai danni dei bancomat degli istituti bancari avvenute tutte di notte tra il novembre 2018 ed il maggio 2019, due di queste effettuate proprio a ridosso dei valichi luinesi, hanno convinto i parlamentari della Camera alta svizzera a rispolverare il provvedimento. «Credo che il valico di Luino non possa essere considerato secondario - ha spiegato Pellicini pur comprendendo le ragioni legate alla sicurezza -, si valuti anche solo il numero di migliaia di frontalieri che non solo da Luino ma anche dalle valli vicine transita per questa dogana. Una chiusura porterebbe forti disagi a questi lavoratori».
Il tema dei frontalieri è stato toccato anche da Corrado Nazario Moro, sindaco di Dumenza, che sul territorio da lui amministrato ha il valico di Palone, uno di quelli ritenuti dalle autorità svizzere come possibile via di fuga per la rapina al bancomat fatto saltare con l’esplosivo, quella avvenuta a Novaggio. «Non sono d’accordo con la chiusura - dice Moro - anche perché la stragrande maggioranza dei lavoratori del territorio sono frontalieri. Che dovrebbero fare, andare a quello di Ponte Tresa? Nessuno dice che non bisogna prestare attenzione alla sicurezza, anzi: io sono il primo a dire che se mi autorizzassero a spendere i ristorni dei frontalieri per installare un serio impianto di 4 telecamere lungo gli ingressi del paese, per coprire tutto il territorio, lo farei. Aggiungo però una cosa - conclude - è davvero un provvedimento utile tirare giù la sbarra considerando che esistono chilometri di frontiera verde che possono essere facilmente superati?»
Domenico Rigazzi, sindaco di Cremenaga, da subito ha espresso la propria contrarietà invitando però a non buttarla in caciara, a fare invece un discorso lontano dalla propaganda di partito. Fabio Passera ha invece sul suo territorio due valichi: Indemini e Zenna anche se quest’ultimo difficilmente potrebbe chiudere di notte, perché ha il potere di collegare l’Alto varesotto con Locarnese e Bellinzonese e da quello passano anche i mezzi pesanti. «Io sono contrario alla chiusura dei valichi - ha ribadito il neoeletto sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca - perché significa chiudere una strada, una possibilità di transito per chiunque lavora e non credo sia una soluzione. Ritengo tuttavia che il problema della sicurezza resti e sono diverse le soluzioni efficaci da mettere in atto. Noi per esempio a Maccagno, poco oltre Indemini vorremmo mettere una telecamera per la lettura targhe collegata con le altre porte che già abbiamo che ci danno in tempo reale la situazione dei passaggi, anche quelli sospetti. Bisogna lavorare sulla prevenzione con telecamere e forze di retro valico italiane e svizzere, ma chiudere una frontiera credo sia una sconfitta per tutti».
© Riproduzione Riservata