AVVISTAMENTI IN AUMENTO
Lupo sbrana un cane, apprensione a Macugnaga
L’animale è entrato nel cortile di un’abitazione del paese. Il sindaco chiede interventi immediati per garantire la sicurezza

Un lupo sbrana un cane. Ora è veramente paura nelle valli poiché i lupi, oramai presenti in 46 Comuni su 74 del Vco, non si limitano ad attaccare le greggi. Un cane di piccola taglia è stato ucciso a Macugnaga: l’animale, razza jack russell, è stato sbranato da uno di questi predatori.
IL LUPO È ENTRATO NEL CORTILE DI UNA CASA
Il fatto ha scosso la comunità locale. Claudio Schranz, una guida alpina e maestro di sci, ha riferito di come abbia assistito impotente all’attacco al suo fedele compagno a quattro zampe nel giardino di casa a pochi passi dalla stazione dei carabinieri intorno alle 19 di sera.
«Il cane si trovava nel cortile di un’abitazione quando è stato attaccato. Mia moglie continua a piangere, non abbiamo potuto far nulla per salvarlo. Ad allertare i proprietari dell’animale l’altro cane presente nel giardino. La famiglia, insospettita dai versi del cane, è uscita e ha visto il Jack Russel Terrier oramai preda del lupo. «Questo ultimo fatto evidenzia come oramai si sia arrivati al limite. La situazione che viviamo non è più accettabile».
AUMENTANO GLI AVVISTAMENTI DI LUPI NEL VCO
Un tragico episodio che ha generato grande preoccupazione tra i residenti, già da tempo in allarme per la presenza sempre più frequente di lupi nei pressi delle abitazioni. Il sindaco di Macugnaga, Alessandro Bonacci, ha espresso profonda inquietudine per l’evento, sottolineando la necessità di interventi immediati per garantire la sicurezza della comunità.
La delibera, approvata mesi fa, per dichiarare il territorio libero da lupi e orsi appare ora insufficiente di fronte alla realtà di pericolo che si è manifestata. E a Gargallo, al confine con il Cusio, si è tenuta un incontro che doveva essere una serata divulgativa dal titolo “Il ritorno del lupo. La ricolonizzazione alpina del grande predatore e la convivenza con l’uomo”, organizzata dal gruppo ecologico locale con i guardia parco dell’Ente di gestione delle aree protette della Valsesia e la biologa Ilaria Pastore che ha spiegato come oramai tutta l’Italia, ad eccezione delle isole, è tornata a ripopolarsi di lupi.
Secondo gli esperti intervenuti, «l’alta mortalità dei lupi nel primo anno di età non permetterebbe la ricostruzione di branchi e non è vero che il lupo sia un assassino spietato e che non sarebbe di grave pericolo per l’uomo. Parole non certo gradite ai numerosi allevatori intervenuti in sala provenienti dal vicino Mottarone: «Negli ultimi tempi - hanno dichiarato - gli attacchi dei lupi negli alpeggi sta creando un numero crescente di vittime tra i nostri animali. Bisogna contenerne il numero con abbattimenti come si sta facendo in Svizzera. I risarcimenti che ci vengono dati sono inadeguati. Le recinzioni create per difendere il bestiame sono insufficienti e in certi contesti montani non si possono installare. Ci sono dei colleghi che stanno meditando di chiudere le attività.
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