BALLOTTAGGIO
Malnate, Cannito contro Damiani: caccia a tremila voti
Domani e lunedì il duello tra centrodestra e centrosinistra: le due candidate sconfitte al primo turno non hanno dato indicazioni

Due candidati. Entrambi vogliono e pensano di vincere. Ma lunedì pomeriggio, a essere sindaco di Malnate sarà soltanto uno. Intanto ieri Nadia Cannito e Sandro Damiani hanno organizzato, assieme alle loro coalizioni, l’ultimo appuntamento dell’infinita campagna elettorale malnatese
CENTROSINISTRA
Ad aprire le danze è stata Cannito, nel tardo pomeriggio, in piazza Tessitrici. A sostenerla c’erano anche una decina di amministratori locali, tra cui i sindaci Davide Galimberti (Varese) e Augusto Airoldi (Saronno), oltre ai massimi vertici locali del Partito democratico: il senatore Alessandro Alfieri, il consigliere regionale e malnatese Samuele Astuti e la segretaria provinciale Alice Bernardoni. Dal canto suo, la candidata del centrosinistra ha ripercorso una campagna elettorale «durante la quale mi è sembrato di vivere tre anni in tre mesi. Siamo arrivati qui grazie a una squadra fortissima, a un gruppo unito e con un programma concreto e fattibile. E 2.100 malnatesi hanno già creduto in noi, ora speriamo di convincere gli altri».
NO ALLE ALLEANZE
A proposito degli elettori che, al primo turno, hanno votato Irene Bellifemine e Paola Cassina, vale a dire le eliminate del primo turno, nelle scorse ore è giunta finalmente l’indicazione del gruppo guidato dall’ex leghista. «Non riteniamo che nessuno dei due (Cannito e Damiani, ndr) sia adatto a ricoprire la carica di sindaco - affermano dalla coalizione che l’8 e 9 giugno ha preso poco più del 16% -. Analizzando i programmi elettorali dei due candidati, nessuno dei due risulta pienamente condivisibile. Il programma di sinistra di Nadia Cannito è caratterizzato da una concezione del sociale ormai superata, mentre quello di Sandro Damiani, focalizzato solo sul polo scolastico-sportivo, non appare sostenibile a lungo termine. Inoltre, le sue recenti dichiarazioni sul polo civico evidenziano una scarsa conoscenza dell’argomento. Per questi motivi non abbiamo trovato una convergenza di intenti e, di conseguenza, lasciamo libero il nostro elettorato, esortando tutti a recarsi alle urne». Insomma, sommando a questa la libertà di voto indicata da Irene Bellifemine, al ballottaggio ci saranno 3.000 voti che, potenzialmente, potrebbero spostarsi di qua o di là, diventando, di fatto, decisivi per la vittoria finale.
CENTRODESTRA
E, in tal senso, Sandro Damiani che in serata ha chiuso la campagna elettorale nella palestra di via Libia, ha lanciato un appello a questo bacino di votanti: «Credo che molte persone della lista Cassina - ha detto il candidato del centrodestra - siano contrarie a quello che ha detto lei e che il loro elettorato sia in larga parte di centrodestra. Poi spero che l’elettorato di Bellifemine non abbia gradito il trattamento ricevuto da Nadia Cannito, che ha attaccato Irene in maniera brutta e aggressiva». Anche per Damiani erano presenti dei big, come i deputati Riccardo De Corato e Andrea Pellicini, l’assessore regionale Francesca Caruso e il coordinatore di Lombardia ideale, Giacomo Cosentino.
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