AEROPORTO
Malpensa, nuove rotte: il giorno della verità
Oggi, mercoledì 11 dicembre, la Commissione aeroportuale decisiva. Basta il calo del rumore per 3mila cittadini?

Il giorno della verità è oggi, mercoledì 11 dicembre. Sarà un sì o un no alla modifica delle rotte di decollo? Più probabile due terzi di sì e un terzo di forse dai Comuni. Che non conviene a nessuno avere contro.
Sul piatto ci sono circa 3mila persone residenti intorno a Malpensa che andrebbero a stare meglio rispetto al passato, ovvero sarebbero sollevati da un pacchetto di decibel decisivi nella differenza tra tanto e poco rumore in caduta dal loro spicchio di cielo, e la necessità di quietare con una soluzione che salvi capra (l’operatività aeroportuale già proiettata al futuro) e cavoli (le ragioni di una piccola e agguerrita parte di popolazione) quelle aree che invece sarebbero colpite da un incremento di fracasso. Comunque, nei limiti di legge.
Si parla, ovviamente, delle cosiddette Sid sperimentate nell’ultimo semestre: questa mattina si riunisce la Commissione aeroportuale, nel pomeriggio dunque si saprà se diventeranno ufficiali le nuove o se si tornerà alle vecchie.
IL GRANELLO DI SABBIA
Nel primo caso si aprirà un percorso di cambiamento che, incassando un beneficio ambientale rispetto a quanto avvenuto finora, mira nel medio-lungo termine a un miglioramento progressivo dell’impatto acustico di Malpensa sul circondario.
Nel secondo non si avanzerà di un centimetro, tutto rimarrà com’è e né ci saranno neocontenti (i circa 3mila di cui sopra) né ci saranno neoscontenti (molti, molti meno nei numeri). Con questi ultimi, in particolare quelli del comitato di Coarezza, abili ad aver buttato il proverbiale granello di sabbia nell'ingranaggio e ad averlo inceppato. In altri termini, hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica e chiamato in causa il prefetto.
VIA DI MEZZO
Ed ecco allora che i 10 sindaci interessati, pur a fronte a di un quadro in cui il vantaggio è superiore allo svantaggio, cercano la mediazione. Cioè, la classica e democristianissima via di mezzo. Non il «no» secco preannunciato nella precedente seduta della commissione, ma nemmeno il «sì» totale.
In pratica: dove sono stati trovati i correttivi, per i quadranti Sud (voli notturni) e Nord-est (cielo di Somma Lombardo, Arsago Seprio e Casorate Sempione), il vota sarà positivo; dove ancora c’è da lavorare, quadrante Nord-ovest (frazione di Coarezza e Golasecca), verrà richiesto un congruo rinvio per trovare soluzioni.
I 19 VOTI
Al tavolo della commissione, padrone di casa Enac (Ente nazionale aviazione civile) che non si esprime, ci sono 19 voti. Quelli dei Comuni: da Arsago Seprio, Casorate Sempione, Cardano al Campo Ferno, Lonate Pozzolo, Samarate e Somma Lombardo arriverà appunto un sì parziale con richiesta di ragionare sul terzo quadrante, in caso di rifiuto sarà no; mentre Turbigo, Castano Primo e Nosate dovrebbero astenersi.
La Provincia di Varese ha dato carta bianca al suo delegato a Malpensa, che è il sindaco sommese nonché presidente di turno del Cuv Stefano Bellaria, quindi il voto è scontato. Sì pieno arriva invece da Sea, Enav (Ente nazionale assistenza al volo), ministero dell’Ambiente, Regione, Arpa e due comitati utenti (rappresentano le compagnie).
Oggi si scopre qual è la posizione della Città Metropolitana di Milano (azionista di maggioranza della società di gestione). In teoria, se chi è favorevole volesse forzare la mano avrebbe i numeri per farlo. Ma nessuno vuole i Comuni contro. E la via d’uscita potrebbe essere una piccola correzione, a esempio lasciare inutilizzata la rotta cargo 318.
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