L’EMERGENZA
Maltempo, Fontana chiede lo stato di emergenza
Istanza del presidente della Regione alla premier Meloni: «Danni per decine di milioni di euro». Duramente colpita anche la provincia di Varese

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha inviato oggi, venerdì 26 settembre, al presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza di livello nazionale per il maltempo che si è abbattuto dal 10 settembre sulla Lombardia e che ha duramente colpito anche la provincia di Varese.
In particolare, si legge nel documento, si fa riferimento ai "fenomeni intensi" che si sono verificati «a partire dalla notte tra il 9 e il 10 settembre, protraendosi anche nella giornata dell’11, colpendo in particolare il territorio della provincia di Como ed il basso Lario Occidentale e, a partire dal 22 settembre, con particolare intensità nelle province di Varese, Como, Monza e Brianza, e della Città Metropolitana di Milano; sono stati interessati anche i territori delle province di Sondrio, Bergamo, Brescia, Lecco e Pavia».
QUATTROCENTO INTERVENTI IN UN GIORNO
«Il Corpo dei Vigili del Fuoco – si legge ancora nella richiesta - ha operato quasi 400 interventi nella sola giornata del 22 settembre nelle province colpite dagli eventi. L’evento che si è manifestato a partire dal 22 settembre, e tuttora in corso, ha interessato, in maniera significativa il territorio del Basso Lario Occidentale e il Comasco, dove si sono registrate intense colate detritiche che hanno interrotto la viabilità comunale e provinciale, oltre ad avere interessato immobili pubblici e privati. Numerose famiglie sono state sfollate coinvolgendo più di 70 persone nella sola provincia di Como, e circa una quarantina sul restante territorio; in particolare le persone evacuate in provincia di Como non potranno rientrare nelle proprie abitazioni a breve».
Viene inoltre evidenziato che «gli enti, e in particolare i Comuni, stanno attuando gli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione, e le azioni finalizzate al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche attraverso interventi realizzati con lo strumento della somma urgenza» e che «gli enti locali stanno progressivamente comunicando i danni registrati sul territorio di competenza. I dati raccolti sono attualmente in fase di verifica ed approfondimento da parte degli Uffici territoriali regionali per i progressivi affinamenti e controlli previsti dalle procedure regionali».
«Una quantificazione precisa dei danni che già si può ipotizzare sarà di numerose decine di milioni di euro, potrà avvenire una volta completato il processo di acquisizione delle schede Ra.S.Da.».
«Per le ragioni sopra esposte – conclude la richiesta - si chiede, per gli eventi accaduti in Lombardia a partire dal 10 settembre e tuttora in corso, l’applicazione dell’articolo 24, comma 1, che prevede la deliberazione da parte del Consiglio dei Ministri dello stato di emergenza di rilievo nazionale».
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