NEL VERGANTE
“Svenduto” il Castello dei Visconti
Lo ha acquistato all’asta un imprenditore milanese per 800mila euro

Il Castello dei Visconti è stato venduto. Per “soli” 800.000 euro un imprenditore milanese, di origine istriana, si è portato a casa da un’asta uno degli ultimi beni degli eredi Visconti che in passato avevano prospettato il rilancio del castello come location turistica ed avevano aggiustato il tetto del maniero, chiuso al pubblico oramai da anni.
Il sindaco Antonio Airoldi non si sbottona: «Sappiamo che è stato venduto e che per renderlo agibile ci vorranno molti lavori e tanti soldi. Per ora, in base al PRG, il castello può essere utilizzato come residenza e non può essere lottizzato, ad esempio come è avvenuto per la Villa Cantoni di Arona dove sono stati creati degli appartamenti di lusso».
I SALONI, LA BALCONATA E IL GRANDE PARCO
Il castello si compone di 40 stanze e 5 grandi saloni, oltre alle prigioni ed un vasto parco con una balconata a 180 gradi sul Lago Maggiore. Il maniero era stato, negli anni 2000, sistemato dalla proprietaria, la marchesa Ludovica Barassi Visconti e negli saloni si erano ospitati eventi, mentre nel giardino era stato allestito un piano bar. In previsione delle attività del castello, la proprietà aveva istituito un sito web www.castellomassinoviscontidisanvito.it per dare maggiori informazioni ai potenziali visitatori.
IL PROGETTO DI RECUPERO
La proprietà aveva sviluppato un completo progetto di recupero del maniero. Ricorda Airoldi: ” Erano partiti con la copertura delle strutture di servizio posti ai quattro angoli del giardino. Il progetto non riguardava solo la ristrutturazione del castello, ma faceva parte di un programma in cui il sito avrebbe potuto diventare un centro di intrattenimento e sviluppo per tutto il paese.”
LA STORIA
Il maniero è nato come convento dei monaci di San Gallo attorno all’anno 1000 e nel 1139 Guido Ottone Visconti fu autorizzato a diventarne feudatario. Nel 1538 Gian Galeazzo Visconti fece distruggere tutti i suoi manieri del Vergante per evitare che i suoi nemici se ne servissero, ma Massino rimase intatto.
L’IDEA DEL PARCO MEDIOEVALE
Esisteva anche un progetto di recupero. Prevedeva la ristrutturazione dell’immobile con finanziamenti pubblico- privati, poi naufragato. I costi erano stimati, circa venti anni fa, in cinque milioni di euro, di cui il 40% della Regione, 40% della proprietà e solo il 10% ovvero 500.000 euro del Comune. L’idea era di realizzare un parco tematico medioevale con arti e mestieri, aree espositive, botteghe artigianali, spazi di ristoro. La giunta Regionale del Piemonte aveva già approvato la graduatoria delle proposte ammettendo al finanziamento il progetto “Industria e Natura, dal distretto alla rete locale per innovazione” e l’architetto Giorgio Ingramo aveva già elaborato il progetto.
IL CROLLO DEL CASTELLO DI CARTE
Poi la crisi economica e i problemi finanziari dei proprietari hanno fatto crollare “il castello di carte”. In zona rimane in vendita all’asta la splendida Villa Faraggiana di Meina. E molti castelli sono in vendita nel Piemonte. Due splendidi che ospitavano ristoranti ed alberghi sono nel Canavese: il castello di Pavone e quello di Parrella, per cui sono stati spesi 40 milioni di euro per la sistemazione.
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